Rael porge le sue congratulazioni alla campionessa di scacchi Anna Muzychuk
LAS VEGAS, 9 novembre 2020 - Dopo aver appreso della sua decisione di boicottare il torneo di scacchi di Riyadh per protestare contro il trattamento riservato alle donne, Rael, leader spirituale del Movimento Raeliano Internazionale, si è pubblicamente congratulato con la campionessa ucraina di scacchi Anna Muzychuk.
La Muzychuk ha perso due titoli mondiali nel 2018 dopo aver rinunciato a partecipare al campionato mondiale di scacchi di velocità, tenutosi quello stesso anno in Arabia Saudita. La campionessa si è rifiutata di difendere i suoi titoli per protestare contro la politica dell'Arabia Saudita in merito ai diritti delle donne.
Rael ha elogiato la sua decisione "di non sottostare alle regole, di non indossare un abaya, di non dover essere accompagnata per uscire e di non sentirmi affatto una creatura inferiore", come ha dichiarato lei stessa.
Rael è da tempo un fervido sostenitore e promotore della parità dei diritti tra uomini e donne. Ha ispirato la creazione del movimento Gotopless, che rivendica il diritto per le donne di mostrarsi a seno nudo ovunque questo diritto sia riconosciuto agli uomini, e ha ispirato anche la nascita dell'organizzazione senza scopo di lucro Clitoraid, che fornisce assistenza chirurgica alle donne che sono state vittime di mutilazioni genitali. Durante i suoi quarantasette anni di insegnamenti, egli ha sempre incoraggiato le donne a ribellarsi alle regole discriminatorie che vengono imposte loro e certamente Anna Muzychuk è un perfetto esempio di donna che rispetta se stessa.
La Muzychuk ha perso due titoli mondiali nel 2018 dopo aver rinunciato a partecipare al campionato mondiale di scacchi di velocità, tenutosi quello stesso anno in Arabia Saudita. La campionessa si è rifiutata di difendere i suoi titoli per protestare contro la politica dell'Arabia Saudita in merito ai diritti delle donne.
Rael ha elogiato la sua decisione "di non sottostare alle regole, di non indossare un abaya, di non dover essere accompagnata per uscire e di non sentirmi affatto una creatura inferiore", come ha dichiarato lei stessa.
Rael è da tempo un fervido sostenitore e promotore della parità dei diritti tra uomini e donne. Ha ispirato la creazione del movimento Gotopless, che rivendica il diritto per le donne di mostrarsi a seno nudo ovunque questo diritto sia riconosciuto agli uomini, e ha ispirato anche la nascita dell'organizzazione senza scopo di lucro Clitoraid, che fornisce assistenza chirurgica alle donne che sono state vittime di mutilazioni genitali. Durante i suoi quarantasette anni di insegnamenti, egli ha sempre incoraggiato le donne a ribellarsi alle regole discriminatorie che vengono imposte loro e certamente Anna Muzychuk è un perfetto esempio di donna che rispetta se stessa.
I raeliani ripropongono a livello mondiale la campagna "Free Hugs" (abbracci gratuiti)
LAS VEGAS, 2 novembre - In occasione di un suo recente discorso, Rael, leader spirituale del Movimento Raeliano Internazionale e ispiratore della campagna 1 Minuto di Meditazione per la Pace (www.1min4peace.org), ha chiesto ai raeliani di tutto il mondo di dare un nuovo impulso alla campagna "Free Hugs" (abbracci gratuiti). “È ora di rilanciare una vasta campagna mondiale di abbracci gratuiti, soprattutto quando tutti incoraggiano la pratica criminale del distanziamento sociale. La nostra felicità e il nostro sistema immunitario hanno bisogno di quanti più abbracci possibili!"
“I governi che ci obbligano, sotto minaccia di denuncia, a restare confinati nelle nostre case, stanno violando di fatto uno dei diritti fondamentali garantiti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, ovvero il sacrosanto diritto alla libertà di circolazione delle persone e delle idee”, ha denunciato Rael all’inizio di quest’anno. “Qualunque possano essere le giustificazioni, siano esse epidemie, guerre oppure terrorismo, assolutamente nulla può giustificare questa violazione della nostra libertà".
"Il diritto alla libera circolazione delle persone e delle idee garantisce anche la libertà di mettere in pericolo la propria vita", ha dichiarato Rael. "Che si tratti di uscire di casa durante un'epidemia, scalare una montagna, andare in barca a vela durante una mareggiata o praticare degli sport estremi, nessuno ha il diritto di impedire a qualcuno di rischiare la sua stessa vita".
"La campagna raeliana di "abbracci gratuiti" è già ripresa in Nord America e in Europa con grande successo", ha sottolineato Brigitte Boisselier, Ph.D. e portavoce del Movimento Raeliano Internazionale.
Una raeliana di San Francisco ha riassunto la sua giornata al Dolores Park dicendo: "C'è chiaramente un enorme desiderio di contatto umano e questa semplice iniziativa si è rapidamente trasformata in una vera e propria maratona dell’abbraccio. Siamo stati circondati da esseri umani felici di entrare in contatto tra di loro e di godersi una calda e soleggiata giornata di Halloween".
Durante questo lungo periodo di disagio che tutti hanno vissuto, i raeliani hanno continuato a organizzare le loro azioni di meditazione per la pace nelle strade di tutto il mondo, invitando i passanti a meditare anche un solo minuto insieme a loro per aiutare l'umanità a guarire da questa diffusa paura, ansia e disperazione.
"La campagna degli abbracci gratuiti vuole estendere questo raggio di azione e contribuire a realizzare una società più sana e più felice", ha concluso Boisselier.
www.rael.org
www.raelpress.org
www.raelianews.org
“I governi che ci obbligano, sotto minaccia di denuncia, a restare confinati nelle nostre case, stanno violando di fatto uno dei diritti fondamentali garantiti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, ovvero il sacrosanto diritto alla libertà di circolazione delle persone e delle idee”, ha denunciato Rael all’inizio di quest’anno. “Qualunque possano essere le giustificazioni, siano esse epidemie, guerre oppure terrorismo, assolutamente nulla può giustificare questa violazione della nostra libertà".
"Il diritto alla libera circolazione delle persone e delle idee garantisce anche la libertà di mettere in pericolo la propria vita", ha dichiarato Rael. "Che si tratti di uscire di casa durante un'epidemia, scalare una montagna, andare in barca a vela durante una mareggiata o praticare degli sport estremi, nessuno ha il diritto di impedire a qualcuno di rischiare la sua stessa vita".
"La campagna raeliana di "abbracci gratuiti" è già ripresa in Nord America e in Europa con grande successo", ha sottolineato Brigitte Boisselier, Ph.D. e portavoce del Movimento Raeliano Internazionale.
Una raeliana di San Francisco ha riassunto la sua giornata al Dolores Park dicendo: "C'è chiaramente un enorme desiderio di contatto umano e questa semplice iniziativa si è rapidamente trasformata in una vera e propria maratona dell’abbraccio. Siamo stati circondati da esseri umani felici di entrare in contatto tra di loro e di godersi una calda e soleggiata giornata di Halloween".
Durante questo lungo periodo di disagio che tutti hanno vissuto, i raeliani hanno continuato a organizzare le loro azioni di meditazione per la pace nelle strade di tutto il mondo, invitando i passanti a meditare anche un solo minuto insieme a loro per aiutare l'umanità a guarire da questa diffusa paura, ansia e disperazione.
"La campagna degli abbracci gratuiti vuole estendere questo raggio di azione e contribuire a realizzare una società più sana e più felice", ha concluso Boisselier.
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Rael afferma: "Meglio morire liberi che vivere senza libertà"
LAS VEGAS, 16 aprile - In un comunicato pubblicato lo scorso 30 marzo, Rael, leader spirituale del Movimento Raeliano Internazionale, ha dichiarato: "I governi che ci costringono, sotto minaccia di sanzioni, a rimanere confinati nei nostri appartamenti stanno violando uno dei diritti fondamentali garantiti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ovvero il diritto alla libertà di circolazione degli individui e delle idee. Qualunque sia il motivo addotto, che si tratti di epidemia, guerra, terrorismo o altro ancora, assolutamente nulla può giustificare questa violazione della nostra libertà".
Rael ha ricordato ai suoi lettori che è importante rispettare le leggi, purché queste siano garanti dei Diritti Umani. "Le leggi contrarie ai Diritti Umani non devono essere rispettate e bisogna considerarle prive di fondamento", ha spiegato Rael. "Non dimentichiamo che, in passato, esistevano delle leggi che autorizzavano la schiavitù, la segregazione razziale, che rendevano obbligatorio denunciare alla polizia gli ebrei e gli omosessuali. Naturalmente, queste leggi avrebbero dovuto essere ignorate".
Rael ha espresso il proprio sostegno ai governanti di Svezia, Svizzera, Bielorussia e Corea del Sud per aver deciso di rispettare la libertà di circolazione dei propri cittadini, al contrario dell'Italia e di altre nazioni che hanno imposto dure misure restrittive della libertà dei propri cittadini.
"La libera circolazione delle persone e delle idee include anche la libertà di mettere in pericolo la propria vita", ha sottolineato Rael. "Che si tratti di uscire durante un'epidemia, di scalare delle montagne, di navigare durante una tempesta oppure di praticare degli sport pericolosi, nessuno ha il diritto di impedirci di rischiare la nostra vita".
Ha poi aggiunto: "Coloro che accettano il confinamento decidono in tutta libertà di rinunciare a questo loro diritto, ma non dovrebbero biasimare le persone che scelgono di uscire di casa. Rimanendo nel proprio appartamento si è comunque protetti da chi è in strada. Quindi, lasciate che coloro che accettano il rischio di essere contagiati vivano questa scelta, perché si tratta della loro libertà. Voi potete sempre restare al sicuro, confinati in casa vostra".
Rael ha anche espresso profonda preoccupazione per quanto gli viene riferito da alcuni raeliani che vivono in Paesi dove la polizia usa violenza nei confronti dei cittadini sorpresi a eludere la quarantena.
"Nella città di Tuchin, in Colombia, coloro che non rispettano il confinamento sono arrestati e legati per i piedi a un ceppo di legno in una delle piazze pubbliche della città", ha raccontato David Uzal, leader del Movimento Raeliano del Sudamerica. "Purtroppo, siamo tornati alle pratiche medievali mentre il numero di persone che muoiono di fame aumenta sempre di più".
"In Sudafrica, le persone che passeggiano in strada vengono picchiate e umiliate", ha detto Tai Ehoaun, leader del Movimento Raeliano in Africa.
Rael ha spesso sottolineato la necessità di ridurre la sovrappopolazione affinché l'umanità sopravviva. "Se gli uomini non vogliono mettere freno alla sovrappopolazione, allora lo farà l'ordine naturale delle cose", ha affermato Rael.
"Dobbiamo aspettarci la comparsa di virus infinitamente più letali del SARS-CoV-2 che riduranno l'umanità a un decimo del numero attuale. Nessuno potrà gioire della morte e della sofferenza di coloro che ne saranno colpiti, ma spetterà a chi resterà in vita fare in modo che non si produca una nuova sovrappopolazione, adottando misure di controllo delle nascite molto severe. Altrimenti, se ne occuperà ancora una volta l'ordine naturale", ha concluso Rael.
Rael ha ricordato ai suoi lettori che è importante rispettare le leggi, purché queste siano garanti dei Diritti Umani. "Le leggi contrarie ai Diritti Umani non devono essere rispettate e bisogna considerarle prive di fondamento", ha spiegato Rael. "Non dimentichiamo che, in passato, esistevano delle leggi che autorizzavano la schiavitù, la segregazione razziale, che rendevano obbligatorio denunciare alla polizia gli ebrei e gli omosessuali. Naturalmente, queste leggi avrebbero dovuto essere ignorate".
Rael ha espresso il proprio sostegno ai governanti di Svezia, Svizzera, Bielorussia e Corea del Sud per aver deciso di rispettare la libertà di circolazione dei propri cittadini, al contrario dell'Italia e di altre nazioni che hanno imposto dure misure restrittive della libertà dei propri cittadini.
"La libera circolazione delle persone e delle idee include anche la libertà di mettere in pericolo la propria vita", ha sottolineato Rael. "Che si tratti di uscire durante un'epidemia, di scalare delle montagne, di navigare durante una tempesta oppure di praticare degli sport pericolosi, nessuno ha il diritto di impedirci di rischiare la nostra vita".
Ha poi aggiunto: "Coloro che accettano il confinamento decidono in tutta libertà di rinunciare a questo loro diritto, ma non dovrebbero biasimare le persone che scelgono di uscire di casa. Rimanendo nel proprio appartamento si è comunque protetti da chi è in strada. Quindi, lasciate che coloro che accettano il rischio di essere contagiati vivano questa scelta, perché si tratta della loro libertà. Voi potete sempre restare al sicuro, confinati in casa vostra".
Rael ha anche espresso profonda preoccupazione per quanto gli viene riferito da alcuni raeliani che vivono in Paesi dove la polizia usa violenza nei confronti dei cittadini sorpresi a eludere la quarantena.
"Nella città di Tuchin, in Colombia, coloro che non rispettano il confinamento sono arrestati e legati per i piedi a un ceppo di legno in una delle piazze pubbliche della città", ha raccontato David Uzal, leader del Movimento Raeliano del Sudamerica. "Purtroppo, siamo tornati alle pratiche medievali mentre il numero di persone che muoiono di fame aumenta sempre di più".
"In Sudafrica, le persone che passeggiano in strada vengono picchiate e umiliate", ha detto Tai Ehoaun, leader del Movimento Raeliano in Africa.
Rael ha spesso sottolineato la necessità di ridurre la sovrappopolazione affinché l'umanità sopravviva. "Se gli uomini non vogliono mettere freno alla sovrappopolazione, allora lo farà l'ordine naturale delle cose", ha affermato Rael.
"Dobbiamo aspettarci la comparsa di virus infinitamente più letali del SARS-CoV-2 che riduranno l'umanità a un decimo del numero attuale. Nessuno potrà gioire della morte e della sofferenza di coloro che ne saranno colpiti, ma spetterà a chi resterà in vita fare in modo che non si produca una nuova sovrappopolazione, adottando misure di controllo delle nascite molto severe. Altrimenti, se ne occuperà ancora una volta l'ordine naturale", ha concluso Rael.
I Raeliani chiedono all'ONU di organizzare una Conferenza Internazionale che stabilisca accordi diplomatici per accogliere civiltà extraterrestri sulla Terra
I Raeliani chiedono all'ONU di organizzare una Conferenza Internazionale che stabilisca accordi diplomatici per accogliere civiltà extraterrestri sulla Terra
GINEVRA, 2 aprile 2019 - "Lo scorso anno, i raeliani hanno avviato trattative con il primo paese pronto a considerare l'idea di ospitare un'ambasciata per accogliere degli extraterrestri", ha dichiarato Daniel Turcotte, Guida raeliana e assistente di Rael per il Progetto Ambasciata, e ha aggiunto "Adesso è giunto il momento di coinvolgere anche le Nazioni Unite".
Rael - fondatore e leader spirituale del Movimento Raeliano Internazionale e promotore del Progetto Ambasciata - ha proclamato il primo sabato del mese di aprile l'ET Embassy Day, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su quello che è il principale obiettivo del Movimento Raeliano: la costruzione di un'ambasciata destinata ad accogliere sulla Terra una civiltà extraterrestre, conosciuta con il nome di Elohim.
Turcotte ha anche dichiarato "Mentre ci prepariamo per il nostro ET Embassy Day, intendiamo anche sollecitare le Nazioni Unite ad organizzare una conferenza internazionale perché si discuta un nuovo protocollo nell’ambito della Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche: il "Protocollo opzionale riguardante le ambasciate per gli Extraterrestri ". Ha spiegato inoltre che varie nazioni hanno risposto alla richiesta di ospitare tale ambasciata e molte di esse hanno mostrato un sincero interesse per questo promettente e importante progetto. "Il numero dei paesi che dimostrano interesse continua a crescere, perché diventa sempre più evidente il fatto che una civiltà extraterrestre sta preparando la nostra Umanità ad un contatto ufficiale, attraverso avvistamenti ufo e apparizioni di cerchi nel grano molto complessi in tutto il mondo", ha continuato.
I raeliani stanno anche preparando una campagna sui social media che include la realizzazione di una pagina web, all’interno della quale i cittadini di tutti i paesi del mondo potranno esprimere il proprio sostegno alla richiesta che verrà inoltrata alle Nazioni Unite ( http://elohimembassy.org/et-embassy-day/ ).
"Siamo fiduciosi che le Nazioni Unite ascolteranno e prenderanno in considerazione le tante persone che desiderano accogliere formalmente e ufficialmente una civiltà proveniente da un altro pianeta", ha aggiunto Turcotte. "Mentre alcuni paesi immaginano, in modo del tutto ingiustificato, una possibile invasione da parte di una civiltà extraterrestre dagli intenti bellicosi e si preparano allo scontro armato, riteniamo sia necessario contrapporre a una posizione così retrograda e violenta un movimento mondiale di pace che aiuti le persone a comprendere che dallo spazio può provenire solo amore. Se l'ONU decidesse di non assumersi tale impegno, lo faranno i paesi con i quali siamo discutendo del progetto ", ha concluso Turcotte.
I raeliani credono che una civiltà extraterrestre, chiamata "Elohim" nella Bibbia ebraica originale, abbia creato ogni forma di vita sulla Terra, compresi gli esseri umani. Essi credono anche che questa civiltà extraterrestre sia pacifica e molto più progredita della nostra, sia dal punto di vista scientifico che filosofico, e che un contatto ufficiale con i nostri creatori condurrà la nostra umanità ad entrare in un'era d’oro di pace e prosperità.
www.EtEmbassyDay.org
GINEVRA, 2 aprile 2019 - "Lo scorso anno, i raeliani hanno avviato trattative con il primo paese pronto a considerare l'idea di ospitare un'ambasciata per accogliere degli extraterrestri", ha dichiarato Daniel Turcotte, Guida raeliana e assistente di Rael per il Progetto Ambasciata, e ha aggiunto "Adesso è giunto il momento di coinvolgere anche le Nazioni Unite".
Rael - fondatore e leader spirituale del Movimento Raeliano Internazionale e promotore del Progetto Ambasciata - ha proclamato il primo sabato del mese di aprile l'ET Embassy Day, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su quello che è il principale obiettivo del Movimento Raeliano: la costruzione di un'ambasciata destinata ad accogliere sulla Terra una civiltà extraterrestre, conosciuta con il nome di Elohim.
Turcotte ha anche dichiarato "Mentre ci prepariamo per il nostro ET Embassy Day, intendiamo anche sollecitare le Nazioni Unite ad organizzare una conferenza internazionale perché si discuta un nuovo protocollo nell’ambito della Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche: il "Protocollo opzionale riguardante le ambasciate per gli Extraterrestri ". Ha spiegato inoltre che varie nazioni hanno risposto alla richiesta di ospitare tale ambasciata e molte di esse hanno mostrato un sincero interesse per questo promettente e importante progetto. "Il numero dei paesi che dimostrano interesse continua a crescere, perché diventa sempre più evidente il fatto che una civiltà extraterrestre sta preparando la nostra Umanità ad un contatto ufficiale, attraverso avvistamenti ufo e apparizioni di cerchi nel grano molto complessi in tutto il mondo", ha continuato.
I raeliani stanno anche preparando una campagna sui social media che include la realizzazione di una pagina web, all’interno della quale i cittadini di tutti i paesi del mondo potranno esprimere il proprio sostegno alla richiesta che verrà inoltrata alle Nazioni Unite ( http://elohimembassy.org/et-embassy-day/ ).
"Siamo fiduciosi che le Nazioni Unite ascolteranno e prenderanno in considerazione le tante persone che desiderano accogliere formalmente e ufficialmente una civiltà proveniente da un altro pianeta", ha aggiunto Turcotte. "Mentre alcuni paesi immaginano, in modo del tutto ingiustificato, una possibile invasione da parte di una civiltà extraterrestre dagli intenti bellicosi e si preparano allo scontro armato, riteniamo sia necessario contrapporre a una posizione così retrograda e violenta un movimento mondiale di pace che aiuti le persone a comprendere che dallo spazio può provenire solo amore. Se l'ONU decidesse di non assumersi tale impegno, lo faranno i paesi con i quali siamo discutendo del progetto ", ha concluso Turcotte.
I raeliani credono che una civiltà extraterrestre, chiamata "Elohim" nella Bibbia ebraica originale, abbia creato ogni forma di vita sulla Terra, compresi gli esseri umani. Essi credono anche che questa civiltà extraterrestre sia pacifica e molto più progredita della nostra, sia dal punto di vista scientifico che filosofico, e che un contatto ufficiale con i nostri creatori condurrà la nostra umanità ad entrare in un'era d’oro di pace e prosperità.
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Rael applaude la nascita dei primi bambini geneticamente modificati
LAS VEGAS, 4 dicembre - "La manipolazione genetica era un fatto inevitabile e annunciato già quarantacinque anni fa da Rael, leader spirituale del Movimento Raeliano, come strumento per migliorare la specie umana nel suo complesso, indipendentemente dalla razza, dall'etnia o dalla religione", ha dichiarato Brigitte Boisselier. PhD, portavoce del Movimento Raeliano, in seguito al recente annuncio della nascita di una coppia di gemelle geneticamente modificate dallo scienziato cinese He Jiankui.
Rael ha spiegato che la manipolazione genetica è una tecnologia meravigliosa che non porterà alla creazione di un'élite o di una "razza superiore", ma piuttosto al miglioramento di tutta l'Umanità.
"Gli scienziati che sono preoccupati dalle possibili implicazioni etiche temono che alcune modifiche genetiche possano essere pericolose per il futuro dell'Umanità. Dimenticano però che ogni giorno milioni di persone mettono al mondo bambini affetti da malattie genetiche causate da droghe, medicinali, alcolici, tabacco, radiazioni nucleari (Fukushima), inquinamento e soprattutto dallo stress", ha sottolineato Rael. "Preoccuparsi che pochissimi bambini geneticamente modificati - in meglio – possano avere un impatto sul futuro dell'Umanità è semplicemente ridicolo", ha continuato.
Rael ha poi aggiunto che chiunque affermi che solo il caso, o "dio", dovrebbe determinare se la malattia genetica di cui una persona soffre debba essere o meno trasmessa alla prole, dimostra di avere un atteggiamento altamente irresponsabile e criminale. Ha inoltre fatto notare che questo importante progresso scientifico proviene dalla Cina.
"La Cina, in quanto paese più grande del mondo, non si cura dei pregiudizi giudeo-cristiani. Per questo motivo, sarà presto all’avanguardia mondiale in questo campo. Essa rappresenta il futuro in ogni disciplina e così sarebbe stato anche nel passato senza il barbaro colonialismo e il vandalismo subito da parte dell'Europa".
Rael celebrerà nei prossimi giorni il 45° anniversario del suo primo incontro con il massimo rappresentante degli scienziati che hanno creato ogni forma di vita sulla Terra.
"Quando i nostri scienziati comprenderanno che il nostro DNA è stato realizzato in laboratorio da altri scienziati e che non è affatto frutto del caso o di un dio onnipotente, avranno una percezione più ampia delle cose e la ricerca progredirà in direzioni che ancora non è possibile prevedere", ha spiegato Boisselier. "Non vediamo l’ora che biologi e biochimici riescano a raggiungere questa fase inevitabile".
Le celebrazioni si terranno a Okinawa, in Giappone, dal 12 al 15 dicembre e si prevede la partecipazione di centinaia di raeliani provenienti da ogni continente. Numerose iniziative si svolgeranno il 13 dicembre anche nella maggior parte delle città del mondo.
Rael ha spiegato che la manipolazione genetica è una tecnologia meravigliosa che non porterà alla creazione di un'élite o di una "razza superiore", ma piuttosto al miglioramento di tutta l'Umanità.
"Gli scienziati che sono preoccupati dalle possibili implicazioni etiche temono che alcune modifiche genetiche possano essere pericolose per il futuro dell'Umanità. Dimenticano però che ogni giorno milioni di persone mettono al mondo bambini affetti da malattie genetiche causate da droghe, medicinali, alcolici, tabacco, radiazioni nucleari (Fukushima), inquinamento e soprattutto dallo stress", ha sottolineato Rael. "Preoccuparsi che pochissimi bambini geneticamente modificati - in meglio – possano avere un impatto sul futuro dell'Umanità è semplicemente ridicolo", ha continuato.
Rael ha poi aggiunto che chiunque affermi che solo il caso, o "dio", dovrebbe determinare se la malattia genetica di cui una persona soffre debba essere o meno trasmessa alla prole, dimostra di avere un atteggiamento altamente irresponsabile e criminale. Ha inoltre fatto notare che questo importante progresso scientifico proviene dalla Cina.
"La Cina, in quanto paese più grande del mondo, non si cura dei pregiudizi giudeo-cristiani. Per questo motivo, sarà presto all’avanguardia mondiale in questo campo. Essa rappresenta il futuro in ogni disciplina e così sarebbe stato anche nel passato senza il barbaro colonialismo e il vandalismo subito da parte dell'Europa".
Rael celebrerà nei prossimi giorni il 45° anniversario del suo primo incontro con il massimo rappresentante degli scienziati che hanno creato ogni forma di vita sulla Terra.
"Quando i nostri scienziati comprenderanno che il nostro DNA è stato realizzato in laboratorio da altri scienziati e che non è affatto frutto del caso o di un dio onnipotente, avranno una percezione più ampia delle cose e la ricerca progredirà in direzioni che ancora non è possibile prevedere", ha spiegato Boisselier. "Non vediamo l’ora che biologi e biochimici riescano a raggiungere questa fase inevitabile".
Le celebrazioni si terranno a Okinawa, in Giappone, dal 12 al 15 dicembre e si prevede la partecipazione di centinaia di raeliani provenienti da ogni continente. Numerose iniziative si svolgeranno il 13 dicembre anche nella maggior parte delle città del mondo.
I raeliani celebrano la Giornata internazionale per la riabilitazione della Svastica e cercano di restituire a questo simbolo il suo antico e pacifico significato
LAS VEGAS, 20 giugno - La Giornata internazionale per la riabilitazione della Svastica sarà celebrata il 23 giugno. Secondo una dichiarazione diffusa oggi, i raeliani organizzeranno delle azioni in tutto il mondo per continuare a informare le persone sul significato originario e pacifico di questo antico simbolo.
Upendra Singh, Guida raeliana e responsabile internazionale di questo evento, ha sottolineato che, nonostante la maggior parte degli occidentali associ ancora la Svastica ai crimini hitleriani e nazisti, l’opinione pubblica è sempre più consapevole del significato sacro di questo simbolo, grazie alle campagne di riabilitazione che si sono svolte in tutto il mondo negli ultimi dieci anni.
"È un simbolo amato non solo dai raeliani, per i quali rappresenta l'infinito nel tempo, ma anche dagli indù, dai buddisti e dai giainisti", ha affermato. "Bandire questo simbolo religioso equivale a bandire una religione. È un affronto sia per i membri della religione in questione sia, più in generale, per una società apparentemente libera".
Singh ha dichiarato che non solo i raeliani deplorano i crimini contro l’umanità commessi dai nazisti, ma credono anche che Hitler abbia ingiustamente infangato un simbolo venerato da migliaia di anni.
"Prima dell'era nazista, la Svastica aveva un significato del tutto positivo di buon auspicio e benessere", ha spiegato. "Continuare ad associarla ai nazisti equivale a dar loro ancora credito, probabilmente l'ultima cosa che avrebbero voluto le loro vittime. Sarebbe allora da vietare anche la croce cristiana, sotto la quale decine di milioni di persone furono uccise in America, in Africa e in Europa? Persino il Klu Klux Klan se ne servì per i suoi scopi".
Singh ha poi affermato che la Svastica è stata, per molto tempo, un simbolo ebraico. "La si può trovare raffigurata in alcune antiche sinagoghe, come a Verona, in Italia, e in molti siti israeliani, incluso il Secondo Tempio, uno dei luoghi più sacri per gli ebrei. Nessuno ha mai chiesto che fosse rimossa da questi luoghi consideranti santi, quindi perché in Occidente dovrebbe essere un problema poterla mostrare pubblicamente?
"Secondo i raeliani, l'unica soluzione è l’educazione, non il divieto", ha concluso Singh. "Questo è il messaggio che vogliamo portare con la Giornata internazionale per la riabilitazione della Svastica”.
proswastika.org
Upendra Singh, Guida raeliana e responsabile internazionale di questo evento, ha sottolineato che, nonostante la maggior parte degli occidentali associ ancora la Svastica ai crimini hitleriani e nazisti, l’opinione pubblica è sempre più consapevole del significato sacro di questo simbolo, grazie alle campagne di riabilitazione che si sono svolte in tutto il mondo negli ultimi dieci anni.
"È un simbolo amato non solo dai raeliani, per i quali rappresenta l'infinito nel tempo, ma anche dagli indù, dai buddisti e dai giainisti", ha affermato. "Bandire questo simbolo religioso equivale a bandire una religione. È un affronto sia per i membri della religione in questione sia, più in generale, per una società apparentemente libera".
Singh ha dichiarato che non solo i raeliani deplorano i crimini contro l’umanità commessi dai nazisti, ma credono anche che Hitler abbia ingiustamente infangato un simbolo venerato da migliaia di anni.
"Prima dell'era nazista, la Svastica aveva un significato del tutto positivo di buon auspicio e benessere", ha spiegato. "Continuare ad associarla ai nazisti equivale a dar loro ancora credito, probabilmente l'ultima cosa che avrebbero voluto le loro vittime. Sarebbe allora da vietare anche la croce cristiana, sotto la quale decine di milioni di persone furono uccise in America, in Africa e in Europa? Persino il Klu Klux Klan se ne servì per i suoi scopi".
Singh ha poi affermato che la Svastica è stata, per molto tempo, un simbolo ebraico. "La si può trovare raffigurata in alcune antiche sinagoghe, come a Verona, in Italia, e in molti siti israeliani, incluso il Secondo Tempio, uno dei luoghi più sacri per gli ebrei. Nessuno ha mai chiesto che fosse rimossa da questi luoghi consideranti santi, quindi perché in Occidente dovrebbe essere un problema poterla mostrare pubblicamente?
"Secondo i raeliani, l'unica soluzione è l’educazione, non il divieto", ha concluso Singh. "Questo è il messaggio che vogliamo portare con la Giornata internazionale per la riabilitazione della Svastica”.
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Primo maggio: celebrazione della Giornata Internazionale del Paradismo
Il Primo maggio, i movimenti paradisti di tutto il mondo celebreranno la 7a Giornata internazionale del Paradismo.
"Il Paradismo è un sistema societario caratterizzato dall’assenza di lavoro e denaro, che consente la creazione di un vero paradiso", dichiara Jarel, responsabile mondiale del Movimento per il Paradismo.
"Non c'è motivo di soffrire la povertà considerando il livello di tecnologia che abbiamo oggi a disposizione", afferma RAEL, leader spirituale del Movimento Raeliano e ispiratore del Paradismo. "Se i robot facessero tutto il lavoro al nostro posto e condividessimo l'abbondanza che essi producono, potremmo presto liberare l'umanità dalla schiavitù del lavoro e del denaro".
"La tecnologia che ci libererà da questa schiavitù è alla nostra portata", ha aggiunto Jarel. "Le macchine hanno imparato a camminare, a parlare e iniziano anche a comprendere. Sono pronte a sostituire gli esseri umani in tutte le attività necessarie per la nostra sopravvivenza e realizzazione personale. Nessuno ha quindi bisogno di lavorare o di mettersi al servizio degli altri per garantirsi la possibilità di condurre una vita dignitosa".
Le macchine saranno programmate per essere i nostri fedeli servitori e fare tutto il lavoro necessario al corretto funzionamento della società. Ripareranno tutti i danni arrecati al pianeta e contribuiranno positivamente all'ecologia e alla felicità degli esseri umani.
Quando ogni lavoro sarà eseguito dai robot, non ci sarà più bisogno di denaro. Tutti usufruiranno gratuitamente delle comodità, dell'assistenza sanitaria e del tempo libero di cui hanno bisogno.
Ma questo paradiso, questo mondo di piacere e abbondanza che è possibile grazie alla scienza, sarà accessibile solo attraverso la condivisione.
Oggi, chi possiede i mezzi di produzione, le persone ricche, tiene per sé tutti i guadagni della produttività. Gli altri, vedono diminuire il loro potere d'acquisto mentre perdono il lavoro. Un sistema di distribuzione della ricchezza basato sul lavoro non può funzionare in una società che si sta robotizzando. Esso accentua solo le disuguaglianze.
È una ridistribuzione e una condivisione della ricchezza come quella sostenuta dal Paradismo che aiuterà a porre fine alle rivolte e alle guerre, ripristinando la pace e la giustizia sociale.
Il messaggio che sarà diffuso dai paradisti durante le attività che si terranno il Primo maggio è un grande messaggio di speranza per l'umanità.
Il Paradismo sta arrivando e trasformerà un mondo molto iniquo, diviso e in perenne competizione in un mondo in cui ogni componente interconnessa dell'umanità collaborerà per formare una civiltà planetaria e vivere un'era di pace, realizzazione personale e piacere.
Abbiamo la tecnologia per liberarci dal lavoro forzato, dalla fame e dalla miseria. Ci manca solamente un po’ di amore tra di noi nel voler condividere. Questa è la condizione per creare un paradiso in Terra.
"Il Paradismo è un sistema societario caratterizzato dall’assenza di lavoro e denaro, che consente la creazione di un vero paradiso", dichiara Jarel, responsabile mondiale del Movimento per il Paradismo.
"Non c'è motivo di soffrire la povertà considerando il livello di tecnologia che abbiamo oggi a disposizione", afferma RAEL, leader spirituale del Movimento Raeliano e ispiratore del Paradismo. "Se i robot facessero tutto il lavoro al nostro posto e condividessimo l'abbondanza che essi producono, potremmo presto liberare l'umanità dalla schiavitù del lavoro e del denaro".
"La tecnologia che ci libererà da questa schiavitù è alla nostra portata", ha aggiunto Jarel. "Le macchine hanno imparato a camminare, a parlare e iniziano anche a comprendere. Sono pronte a sostituire gli esseri umani in tutte le attività necessarie per la nostra sopravvivenza e realizzazione personale. Nessuno ha quindi bisogno di lavorare o di mettersi al servizio degli altri per garantirsi la possibilità di condurre una vita dignitosa".
Le macchine saranno programmate per essere i nostri fedeli servitori e fare tutto il lavoro necessario al corretto funzionamento della società. Ripareranno tutti i danni arrecati al pianeta e contribuiranno positivamente all'ecologia e alla felicità degli esseri umani.
Quando ogni lavoro sarà eseguito dai robot, non ci sarà più bisogno di denaro. Tutti usufruiranno gratuitamente delle comodità, dell'assistenza sanitaria e del tempo libero di cui hanno bisogno.
Ma questo paradiso, questo mondo di piacere e abbondanza che è possibile grazie alla scienza, sarà accessibile solo attraverso la condivisione.
Oggi, chi possiede i mezzi di produzione, le persone ricche, tiene per sé tutti i guadagni della produttività. Gli altri, vedono diminuire il loro potere d'acquisto mentre perdono il lavoro. Un sistema di distribuzione della ricchezza basato sul lavoro non può funzionare in una società che si sta robotizzando. Esso accentua solo le disuguaglianze.
È una ridistribuzione e una condivisione della ricchezza come quella sostenuta dal Paradismo che aiuterà a porre fine alle rivolte e alle guerre, ripristinando la pace e la giustizia sociale.
Il messaggio che sarà diffuso dai paradisti durante le attività che si terranno il Primo maggio è un grande messaggio di speranza per l'umanità.
Il Paradismo sta arrivando e trasformerà un mondo molto iniquo, diviso e in perenne competizione in un mondo in cui ogni componente interconnessa dell'umanità collaborerà per formare una civiltà planetaria e vivere un'era di pace, realizzazione personale e piacere.
Abbiamo la tecnologia per liberarci dal lavoro forzato, dalla fame e dalla miseria. Ci manca solamente un po’ di amore tra di noi nel voler condividere. Questa è la condizione per creare un paradiso in Terra.
Il Movimento Raeliano inizia i negoziati con il primo Paese interessato all’idea di ospitare un'Ambasciata per gli Extraterrestri
GINEVRA, 28 marzo 2018 - Migliaia di raeliani in tutto il mondo parteciperanno agli eventi organizzati per festeggiare il 31 marzo – data che il fondatore e leader spirituale del Movimento Raeliano, Rael, ha dichiarato Giornata internazionale per un’Ambasciata per gli Extraterrestri (ET Embassy Day) - al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo al loro progetto primario: la costruzione di un'Ambasciata per accogliere sulla Terra una civiltà extraterrestre.
"Questo è un anno molto speciale", ha dichiarato la Guida raeliana Daniel Turcotte, assistente di Rael per il progetto "Un’Ambasciata per gli Extraterrestri". "Fino ad ora, diversi Paesi avevano mostrato un sincero interesse per questo progetto di buon auspicio. Ma quest'anno, per la prima volta, un Paese ha invitato i rappresentanti raeliani a discutere ufficialmente di questa iniziativa unica ed entusiasmante".
"Questa settimana, è stato consegnato al rappresentante del Paese candidato un protocollo opzionale al Convegno di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche, provvisoriamente intitolato Protocollo opzionale relativo alle Ambasciate per gli Extraterrestri ", ha spiegato Turcotte. "Durante l’incontro, si è anche parlato della possibilità per questo Paese di tenere la prima conferenza internazionale per discutere di questo documento".
Turcotte ha spiegato come la nazione che deciderà di concedere il territorio, l'autorizzazione per la costruzione dell’Ambasciata e il necessario statuto di extraterritorialità, non solo godrà di ingenti benefici finanziari, ma diverrà anche il centro spirituale e scientifico del pianeta per millenni a venire, e la felicità prospererà entro i suoi confini.
"Accogliere una civiltà extraterrestre non è una semplice fantasia, così come si pensava negli anni Settanta quando Rael creò il Movimento Raeliano e ricevette la missione di costruire un'Ambasciata per stabilire un contatto ufficiale", ha aggiunto Turcotte. "Da allora, sono stati scoperti migliaia di pianeti, alcuni dei quali presentano un'atmosfera e tutti gli elementi necessari per ospitare la vita. Senza contare che gli scienziati ora concordano sul fatto che vi siano alte probabilità che esista vita intelligente al di fuori del nostro sistema solare e che milioni di persone in tutto il mondo sono state testimoni di avvistamenti ufologici, consapevoli del fatto che una civiltà extraterrestre sta mostrando interesse nei nostri confronti. Ciò conferma quanto elevate siano queste probabilità".
"Esistono tutte le condizioni di base affinché l’opinione pubblica accetti l’idea di accogliere ufficialmente dei visitatori extraterrestri, ma il livello di violenza sul nostro pianeta è così alto che abbiamo bisogno della saggezza di coloro che ci hanno creato e che vogliono più che mai incontrarci", ha concluso Turcotte.
I raeliani credono che una civiltà extraterrestre abbia creato ogni forma di vita sulla Terra, compresi gli esseri umani, e credono che essa sia molto pacifica e molto più evoluta rispetto alla nostra, tanto dal punto di vista scientifico quanto filosofico.
www.rael.org/ETEmbassyDay
www.elohimembassy.org
"Questo è un anno molto speciale", ha dichiarato la Guida raeliana Daniel Turcotte, assistente di Rael per il progetto "Un’Ambasciata per gli Extraterrestri". "Fino ad ora, diversi Paesi avevano mostrato un sincero interesse per questo progetto di buon auspicio. Ma quest'anno, per la prima volta, un Paese ha invitato i rappresentanti raeliani a discutere ufficialmente di questa iniziativa unica ed entusiasmante".
"Questa settimana, è stato consegnato al rappresentante del Paese candidato un protocollo opzionale al Convegno di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche, provvisoriamente intitolato Protocollo opzionale relativo alle Ambasciate per gli Extraterrestri ", ha spiegato Turcotte. "Durante l’incontro, si è anche parlato della possibilità per questo Paese di tenere la prima conferenza internazionale per discutere di questo documento".
Turcotte ha spiegato come la nazione che deciderà di concedere il territorio, l'autorizzazione per la costruzione dell’Ambasciata e il necessario statuto di extraterritorialità, non solo godrà di ingenti benefici finanziari, ma diverrà anche il centro spirituale e scientifico del pianeta per millenni a venire, e la felicità prospererà entro i suoi confini.
"Accogliere una civiltà extraterrestre non è una semplice fantasia, così come si pensava negli anni Settanta quando Rael creò il Movimento Raeliano e ricevette la missione di costruire un'Ambasciata per stabilire un contatto ufficiale", ha aggiunto Turcotte. "Da allora, sono stati scoperti migliaia di pianeti, alcuni dei quali presentano un'atmosfera e tutti gli elementi necessari per ospitare la vita. Senza contare che gli scienziati ora concordano sul fatto che vi siano alte probabilità che esista vita intelligente al di fuori del nostro sistema solare e che milioni di persone in tutto il mondo sono state testimoni di avvistamenti ufologici, consapevoli del fatto che una civiltà extraterrestre sta mostrando interesse nei nostri confronti. Ciò conferma quanto elevate siano queste probabilità".
"Esistono tutte le condizioni di base affinché l’opinione pubblica accetti l’idea di accogliere ufficialmente dei visitatori extraterrestri, ma il livello di violenza sul nostro pianeta è così alto che abbiamo bisogno della saggezza di coloro che ci hanno creato e che vogliono più che mai incontrarci", ha concluso Turcotte.
I raeliani credono che una civiltà extraterrestre abbia creato ogni forma di vita sulla Terra, compresi gli esseri umani, e credono che essa sia molto pacifica e molto più evoluta rispetto alla nostra, tanto dal punto di vista scientifico quanto filosofico.
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26 settembre: Giornata internazionale per l'abolizione delle armi nucleari. È in gioco il futuro dell'Umanità.
Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 26 settembre "Giornata internazionale per l'abolizione delle armi nucleari" (www.un.org/en/events/nuclearweaponelimination).
In questa occasione, il Movimento Raeliano desidera ribadire quanto sia fondamentale per la sopravvivenza dell'Umanità il Trattato internazionale per il divieto delle armi nucleari, che è stato ratificato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 7 luglio scorso ed è stato adottato da oltre centoventi Paesi. Esso è stato però boicottato da alcune nazioni quali gli Stati Uniti, la Francia, il Regno Unito, e anche l'Italia, mentre è importante che questi Paesi ritardatari si impegnino a sostenerlo.
"Questo Trattato è prioritario per l’intera Umanità", ha dichiarato Princess Loona, portavoce del Movimento Raeliano in Europa. "Esso rappresenta una speranza per il disarmo nucleare totale e quindi per una pace duratura, allontanando così lo spettro del totale annientamento del nostro pianeta a causa di una inevitabile guerra nucleare, dato che alcuni ‘Paesi canaglia’ come gli Stati Uniti, la Francia e la Regno Unito possiedono tali armi."
Molte voci si stanno levando per incoraggiare questi Governi a cambiare i loro atteggiamenti criminali e pericolosi per la sopravvivenza dell'umanità.
"Questi Paesi, che si dichiarano democratici e si permettono di dare lezioni al mondo, sono i primi a non rispettare il voto di maggioranza delle Nazioni Unite (sono centoventidue i Paesi a favore del Trattato, nove i contrari e uno astenuto)", continua la portavoce.
"La Francia, gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno comunemente annunciato, già l'8 luglio scorso, che non firmeranno il Trattato, adducendo a pretesto il fatto che non sia sicuro farlo. Eppure, questi Paesi rappresentano il più grande pericolo per il solo fatto di possedere il maggior numero di testate nucleari", ha denunciato.
Secondo le cifre diramate dall'organizzazione internazionale ICAN (Campagna Internazionale per l'Abolizione delle Armi Nucleari), gli Stati Uniti possiedono quasi ottomila testate nucleari, mentre la Corea del Nord ne ha solo dieci (http://www.icanw.org/the-facts/ nucleari arsenali). "Chi è il più pericoloso?", si chiede Princess Loona.
All'inizio di settembre, Rael - leader spirituale del Movimento Raeliano - ha sottolineato come la Corea del Nord abbia sempre affermato di aver avviato un proprio programma di sviluppo nucleare solo come misura difensiva. "Hanno visto ciò che è successo in Yugoslavia, in Libia e in Iraq negli ultimi anni e ritengono che l'unica misura preventiva per proteggersi da un attacco dagli Stati Uniti sia lo sviluppo di un programma nucleare", ha affermato.
"La vigliaccheria degli USA e delle potenze della NATO non avrebbe mai permesso loro di invadere la Yugoslavia, l'Iraq o la Libia se questi Paesi avessero avuto delle armi nucleari. Essi attaccano solo coloro che sono sicuri di sconfiggere", ha aggiunto.
Rael ci ha anche ricordato che l'agenzia centrale di intelligence coreana ha recentemente dichiarato che il Paese sarebbe pronto ad abbandonare il proprio programma di sviluppo nucleare se gli Stati Uniti abbandonassero la propria politica ostile. "Questa affermazione apre chiaramente la porta a un progresso nel processo diplomatico, se anche gli Stati Uniti facessero dei passi avanti in questa direzione", ha dichiarato Rael.
Allo stesso tempo, il Presidente degli Stati Uniti ha invitato il mondo intero, qualche giorno fa presso il forum dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a considerare la possibilità della totale distruzione della Corea del Nord, vale a dire di venticinque milioni di civili, bambini compresi. "Ancora una volta, chi sono i più pericolosi e i più criminali?", ha ribadito Princess Loona, soprattutto perché la maggior parte dei nordcoreani ricorda ancora come gli Stati Uniti, meno di una generazione fa, abbiano decimato la popolazione della Corea del Nord e distrutto la maggior parte degli edifici.
Nel corso del mese – in occasione della Giornata internazionale per la pace in programma il 21 settembre e della Giornata internazionale per l'abolizione delle armi nucleari in programma il 26 settembre- il Movimento Raeliano ha intensificato la propria campagna di sensibilizzazione, invitando i Paesi che non sono firmatari del Trattato ad adottare una posizione a favore della pace, ratificandolo. Inoltre, accentueranno la loro presenza nelle strade con l’azione “Meditate un minuto per la pace” (www.1min4peace.org).
"La pace è una nostra responsabilità in ogni momento, e ogni volta che non ci schieriamo in suo favore, anche noi diventiamo progressivamente responsabili della guerra", ha detto.
www.raelpress.org
In questa occasione, il Movimento Raeliano desidera ribadire quanto sia fondamentale per la sopravvivenza dell'Umanità il Trattato internazionale per il divieto delle armi nucleari, che è stato ratificato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 7 luglio scorso ed è stato adottato da oltre centoventi Paesi. Esso è stato però boicottato da alcune nazioni quali gli Stati Uniti, la Francia, il Regno Unito, e anche l'Italia, mentre è importante che questi Paesi ritardatari si impegnino a sostenerlo.
"Questo Trattato è prioritario per l’intera Umanità", ha dichiarato Princess Loona, portavoce del Movimento Raeliano in Europa. "Esso rappresenta una speranza per il disarmo nucleare totale e quindi per una pace duratura, allontanando così lo spettro del totale annientamento del nostro pianeta a causa di una inevitabile guerra nucleare, dato che alcuni ‘Paesi canaglia’ come gli Stati Uniti, la Francia e la Regno Unito possiedono tali armi."
Molte voci si stanno levando per incoraggiare questi Governi a cambiare i loro atteggiamenti criminali e pericolosi per la sopravvivenza dell'umanità.
"Questi Paesi, che si dichiarano democratici e si permettono di dare lezioni al mondo, sono i primi a non rispettare il voto di maggioranza delle Nazioni Unite (sono centoventidue i Paesi a favore del Trattato, nove i contrari e uno astenuto)", continua la portavoce.
"La Francia, gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno comunemente annunciato, già l'8 luglio scorso, che non firmeranno il Trattato, adducendo a pretesto il fatto che non sia sicuro farlo. Eppure, questi Paesi rappresentano il più grande pericolo per il solo fatto di possedere il maggior numero di testate nucleari", ha denunciato.
Secondo le cifre diramate dall'organizzazione internazionale ICAN (Campagna Internazionale per l'Abolizione delle Armi Nucleari), gli Stati Uniti possiedono quasi ottomila testate nucleari, mentre la Corea del Nord ne ha solo dieci (http://www.icanw.org/the-facts/ nucleari arsenali). "Chi è il più pericoloso?", si chiede Princess Loona.
All'inizio di settembre, Rael - leader spirituale del Movimento Raeliano - ha sottolineato come la Corea del Nord abbia sempre affermato di aver avviato un proprio programma di sviluppo nucleare solo come misura difensiva. "Hanno visto ciò che è successo in Yugoslavia, in Libia e in Iraq negli ultimi anni e ritengono che l'unica misura preventiva per proteggersi da un attacco dagli Stati Uniti sia lo sviluppo di un programma nucleare", ha affermato.
"La vigliaccheria degli USA e delle potenze della NATO non avrebbe mai permesso loro di invadere la Yugoslavia, l'Iraq o la Libia se questi Paesi avessero avuto delle armi nucleari. Essi attaccano solo coloro che sono sicuri di sconfiggere", ha aggiunto.
Rael ci ha anche ricordato che l'agenzia centrale di intelligence coreana ha recentemente dichiarato che il Paese sarebbe pronto ad abbandonare il proprio programma di sviluppo nucleare se gli Stati Uniti abbandonassero la propria politica ostile. "Questa affermazione apre chiaramente la porta a un progresso nel processo diplomatico, se anche gli Stati Uniti facessero dei passi avanti in questa direzione", ha dichiarato Rael.
Allo stesso tempo, il Presidente degli Stati Uniti ha invitato il mondo intero, qualche giorno fa presso il forum dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a considerare la possibilità della totale distruzione della Corea del Nord, vale a dire di venticinque milioni di civili, bambini compresi. "Ancora una volta, chi sono i più pericolosi e i più criminali?", ha ribadito Princess Loona, soprattutto perché la maggior parte dei nordcoreani ricorda ancora come gli Stati Uniti, meno di una generazione fa, abbiano decimato la popolazione della Corea del Nord e distrutto la maggior parte degli edifici.
Nel corso del mese – in occasione della Giornata internazionale per la pace in programma il 21 settembre e della Giornata internazionale per l'abolizione delle armi nucleari in programma il 26 settembre- il Movimento Raeliano ha intensificato la propria campagna di sensibilizzazione, invitando i Paesi che non sono firmatari del Trattato ad adottare una posizione a favore della pace, ratificandolo. Inoltre, accentueranno la loro presenza nelle strade con l’azione “Meditate un minuto per la pace” (www.1min4peace.org).
"La pace è una nostra responsabilità in ogni momento, e ogni volta che non ci schieriamo in suo favore, anche noi diventiamo progressivamente responsabili della guerra", ha detto.
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Rael: "Restano solo tre mesi per evitare l'autodistruzione dell'Umanità"
LAS VEGAS, 11 aprile - In una dichiarazione ufficiale rilasciata oggi, Rael, leader spirituale del Movimento Raeliano, ha incoraggiato i raeliani ad incrementare le loro azioni di meditazione per sensibilizzare il pubblico alla necessità di intraprendere un cammino di pace sul nostro pianeta e sostenere la messa al bando delle armi nucleari.
“Chiedo solennemente che tutti i raeliani del mondo incrementino le loro azioni in strada nell'ambito della campagna 1 Minute for Peace (1 Minuto di Meditazione per la Pace) per influenzare positivamente il voto che si terrà il 7 luglio presso le Nazioni Unite e che potrebbe decretare la messa al bando mondiale di tutte le armi nucleari”, ha dichiarato Rael nel comunicato diffuso questa mattina dal Movimento Raeliano Internazionale. “Questa è la nostra ultima occasione per salvare l'Umanità e abbiamo solo tre mesi per farlo”.
Da diversi anni, i raeliani si ritrovano nei luoghi pubblici per chiedere alle persone di dedicare un solo minuto del loro tempo a meditare per la pace.
Rael ha aggiunto: “È necessario informare le persone circa la votazione che si terrà alle Nazioni Unite e far sì che tutti siano consapevoli che, se vogliono avere un futuro per se stessi e per i propri figli, è necessario agire immediatamente. Devono fare pressione sul proprio governo affinché partecipi a questa votazione e sostenga la messa al bando internazionale delle armi nucleari”.
In un suo recente discorso ai raeliani giapponesi, Rael ha espresso tutta la sua delusione per la posizione del governo giapponese in merito a ciò. Oltre ai paesi economicamente avanzati, anche il governo giapponese ha dichiarato che si rifiuterà di partecipare alla prossima votazione presso le Nazioni Unite.
“Dal momento che il Giappone è l'unico paese ad aver subito un bombardamento nucleare, esso dovrebbe essere il più fanatico sostenitore della messa al bando delle armi atomiche”, ha commentato Rael. Ha poi aggiunto: “Se accadrà una catastrofe nucleare, tutti i politici e i governi ne saranno responsabili, così come tutti quegli esseri umani che non avranno agito con decisione per costringere i loro governi a partecipare a questa votazione“.
Secondo quanto dichiarato, oltre a sostenere la maggior parte delle iniziative contro le armi nucleari, i raeliani intensificheranno la loro presenza in strada. Incrementeranno in tutto il mondo le loro azioni "1 Minuto di Meditazione per la Pace" (www.1min4peace.org) per sensibilizzare l'opinione pubblica al rischio di autodistruzione che l’Umanità sta correndo e per incoraggiare le persone a chiedere che i loro governi partecipino alla votazione e votino a favore della messa al bando degli arsenali nucleari".
“Chiedo solennemente che tutti i raeliani del mondo incrementino le loro azioni in strada nell'ambito della campagna 1 Minute for Peace (1 Minuto di Meditazione per la Pace) per influenzare positivamente il voto che si terrà il 7 luglio presso le Nazioni Unite e che potrebbe decretare la messa al bando mondiale di tutte le armi nucleari”, ha dichiarato Rael nel comunicato diffuso questa mattina dal Movimento Raeliano Internazionale. “Questa è la nostra ultima occasione per salvare l'Umanità e abbiamo solo tre mesi per farlo”.
Da diversi anni, i raeliani si ritrovano nei luoghi pubblici per chiedere alle persone di dedicare un solo minuto del loro tempo a meditare per la pace.
Rael ha aggiunto: “È necessario informare le persone circa la votazione che si terrà alle Nazioni Unite e far sì che tutti siano consapevoli che, se vogliono avere un futuro per se stessi e per i propri figli, è necessario agire immediatamente. Devono fare pressione sul proprio governo affinché partecipi a questa votazione e sostenga la messa al bando internazionale delle armi nucleari”.
In un suo recente discorso ai raeliani giapponesi, Rael ha espresso tutta la sua delusione per la posizione del governo giapponese in merito a ciò. Oltre ai paesi economicamente avanzati, anche il governo giapponese ha dichiarato che si rifiuterà di partecipare alla prossima votazione presso le Nazioni Unite.
“Dal momento che il Giappone è l'unico paese ad aver subito un bombardamento nucleare, esso dovrebbe essere il più fanatico sostenitore della messa al bando delle armi atomiche”, ha commentato Rael. Ha poi aggiunto: “Se accadrà una catastrofe nucleare, tutti i politici e i governi ne saranno responsabili, così come tutti quegli esseri umani che non avranno agito con decisione per costringere i loro governi a partecipare a questa votazione“.
Secondo quanto dichiarato, oltre a sostenere la maggior parte delle iniziative contro le armi nucleari, i raeliani intensificheranno la loro presenza in strada. Incrementeranno in tutto il mondo le loro azioni "1 Minuto di Meditazione per la Pace" (www.1min4peace.org) per sensibilizzare l'opinione pubblica al rischio di autodistruzione che l’Umanità sta correndo e per incoraggiare le persone a chiedere che i loro governi partecipino alla votazione e votino a favore della messa al bando degli arsenali nucleari".