Le scoperte scientifiche confermano le origini africane dell'umanità
Los Angeles, CA - 31 marzo 2025 - Dopo la commemorazione del Black History Month e il successo del lancio della rivoluzionaria campagna “Adamo ed Eva erano neri”, il team del progetto Back To Kama è orgoglioso di ribadire una verità fondamentale, in armonia con la scienza e la spiritualità. Secondo gli insegnamenti di Rael, i primi esseri umani furono creati neri e questo memorabile evento ebbe luogo nel continente di Kama (Africa) una prima domenica di aprile. Il prossimo 6 aprile, saremo quindi entusiasti di celebrare e rendere omaggio alla creazione dell'umanità.
Le scoperte scientifiche confermano le origini africane dell'umanità
Negli ultimi decenni, la ricerca scientifica ha confermato, in modo inequivocabile, che le prime tracce degli attuali esseri umani (homo sapiens) sono state rinvenute nell'Africa orientale. Secondo le ultime ricostruzioni, questi individui avevano una carnagione scura che li proteggeva dall'elevata esposizione ai raggi UV di quella regione. Tale conclusione si basa su studi genetici, prove paleontologiche e ritrovamenti di fossili.
La rapida evoluzione scientifica dell'umanità
Considerando il percorso dell'umanità a partire dalle sue origini, i progressi compiuti sono a dir poco straordinari. Oggi, ci troviamo sul punto di raggiungere traguardi senza precedenti in molti campi scientifici. Per esempio:
- Nel campo della biologia e della genetica, gli scienziati sono riusciti a creare in laboratorio delle forme di vita sintetiche.
- Nel campo dell’astronomia e dell’esplorazione spaziale, l'umanità ha fatto notevoli passi avanti. Recentemente, la collaborazione tra la NASA e SpaceX ha permesso di effettuare il lancio e il successivo rientro in sicurezza di quattro astronauti a bordo della navicella Crew Dragon. Dopo la missione, l'amministratore delegato di SpaceX, Elon Musk, ha dichiarato: “Questo è il primo passo di un viaggio che ci porterà a diventare una civiltà spaziale e una specie multiplanetaria”.
Questi sviluppi riflettono ciò che Rael ha previsto da tempo, ovvero che gli esseri umani sono sul punto di diventare a loro volta creatori di vita ed esploratori dell'universo, come lo sono stati i nostri creatori. Così come siamo stati creati, siamo ora pronti a creare noi stessi la vita, sulla Terra e altrove.
Un momento per celebrare la vita e il potenziale dell'umanità
In occasione della Giornata della creazione dell'umanità, che si terrà domenica 6 aprile, celebreremo non solo la creazione in Africa dei primi esseri umani, ma anche quella di altre sei razze in diverse aree del pianeta e, pertanto, la nascita dell’infinito potenziale umano. In onore dei nostri creatori (gli Elohim) e dei nostri antenati, e consapevoli dell'incredibile futuro che ci attende, invitiamo tutti a celebrare la vita, a rendere omaggio alla nostra comune eredità umana e a vivere pienamente ogni momento di questa straordinaria esistenza.
“Ritroviamoci per celebrare insieme, con un profondo sentimento di gratitudine, la creazione dell'umanità e, conseguentemente, della vita stessa”, ha dichiarato la dottoressa Gbedia Dodo, responsabile del progetto Back to Kama.
Buona celebrazione della creazione dell'umanità sul pianeta Terra!
Per ulteriori informazioni sul progetto Back To Kama e sui prossimi eventi, visitate il sito www.BackToKama.org oppure contattateci all'indirizzo @.
Le scoperte scientifiche confermano le origini africane dell'umanità
Negli ultimi decenni, la ricerca scientifica ha confermato, in modo inequivocabile, che le prime tracce degli attuali esseri umani (homo sapiens) sono state rinvenute nell'Africa orientale. Secondo le ultime ricostruzioni, questi individui avevano una carnagione scura che li proteggeva dall'elevata esposizione ai raggi UV di quella regione. Tale conclusione si basa su studi genetici, prove paleontologiche e ritrovamenti di fossili.
La rapida evoluzione scientifica dell'umanità
Considerando il percorso dell'umanità a partire dalle sue origini, i progressi compiuti sono a dir poco straordinari. Oggi, ci troviamo sul punto di raggiungere traguardi senza precedenti in molti campi scientifici. Per esempio:
- Nel campo della biologia e della genetica, gli scienziati sono riusciti a creare in laboratorio delle forme di vita sintetiche.
- Nel campo dell’astronomia e dell’esplorazione spaziale, l'umanità ha fatto notevoli passi avanti. Recentemente, la collaborazione tra la NASA e SpaceX ha permesso di effettuare il lancio e il successivo rientro in sicurezza di quattro astronauti a bordo della navicella Crew Dragon. Dopo la missione, l'amministratore delegato di SpaceX, Elon Musk, ha dichiarato: “Questo è il primo passo di un viaggio che ci porterà a diventare una civiltà spaziale e una specie multiplanetaria”.
Questi sviluppi riflettono ciò che Rael ha previsto da tempo, ovvero che gli esseri umani sono sul punto di diventare a loro volta creatori di vita ed esploratori dell'universo, come lo sono stati i nostri creatori. Così come siamo stati creati, siamo ora pronti a creare noi stessi la vita, sulla Terra e altrove.
Un momento per celebrare la vita e il potenziale dell'umanità
In occasione della Giornata della creazione dell'umanità, che si terrà domenica 6 aprile, celebreremo non solo la creazione in Africa dei primi esseri umani, ma anche quella di altre sei razze in diverse aree del pianeta e, pertanto, la nascita dell’infinito potenziale umano. In onore dei nostri creatori (gli Elohim) e dei nostri antenati, e consapevoli dell'incredibile futuro che ci attende, invitiamo tutti a celebrare la vita, a rendere omaggio alla nostra comune eredità umana e a vivere pienamente ogni momento di questa straordinaria esistenza.
“Ritroviamoci per celebrare insieme, con un profondo sentimento di gratitudine, la creazione dell'umanità e, conseguentemente, della vita stessa”, ha dichiarato la dottoressa Gbedia Dodo, responsabile del progetto Back to Kama.
Buona celebrazione della creazione dell'umanità sul pianeta Terra!
Per ulteriori informazioni sul progetto Back To Kama e sui prossimi eventi, visitate il sito www.BackToKama.org oppure contattateci all'indirizzo @.
Il Movimento Raeliano chiede di istituire un Ministero della Felicità in ogni nazione
La felicità: un diritto universale e la pietra angolare dello sviluppo umano
In occasione della Giornata Internazionale della Felicità, il Movimento Raeliano riafferma il proprio impegno a diffondere la felicità come elemento essenziale del progresso umano e della pace globale. La felicità non è solo una ricerca personale: è un diritto umano fondamentale e in ogni città dovrebbero essere presenti delle scuole dedicate alla felicità.
" La felicità è codificata nel nostro DNA. Non sentitevi mai in colpa nel coltivare la vostra felicità. Prendersi cura della propria felicità mentre altre persone soffrono non è egoismo. È proprio per porre fine a queste sofferenze che DOBBIAMO diffondere e sviluppare la felicità. La felicità è l'unica soluzione per salvare l'umanità, perché porta con sé l'amore", ha affermato Rael, fondatore e leader spirituale del Movimento Raeliano Internazionale, in una sua recente dichiarazione.
Per porre davvero la felicità al centro della cultura umana, il Movimento Raeliano invita i governi di tutto il mondo a istituire un Ministero della Felicità. Esso garantiscebbe che le politiche di ciascun Paese diano priorità al benessere, all'appagamento emotivo e all'armonia sociale, anziché essere guidate esclusivamente da programmi economici e politici.
Molti Paesi hanno già compiuto passi coraggiosi in questa direzione:
-Gli Emirati Arabi Uniti hanno creato un Ministero della Felicità nel 2016 per promuovere il benessere nazionale.
-Il Regno del Bhutan misura il proprio progresso utilizzando come indicatore la Felicità Nazionale Lorda (GNH) piuttosto che il PIL.
-Diverse nazioni scandinave hanno integrato il concetto di felicità nelle politiche pubbliche, ottenendo i punteggi di benessere più alti al mondo.
“ Se è vero che la felicità e la pace sono inseparabili, allora una vera leadership consiste nel garantire che ogni cittadino sia posto nelle condizioni di vivere in armonia”, aggiunge Marco Franceschini, responsabile del Movimento Raeliano in Italia. “Istituire un Ministero della Felicità non sarebbe solo un gesto simbolico, ma una necessità per il futuro dell'umanità”.
La felicità deve essere la stella polare della civiltà.
Il Movimento Raeliano organizza ogni anno, in ogni continente, delle Università della Felicità, dove gli individui possono acquisire gli strumenti per mantenere elevati i livelli di amore e armonia in ogni momento della loro vita. "La scienza della meditazione è chiara. Le malattie generate dallo stress potrebbero essere debellate se gli individui, le comunità ei governi adottassero la felicità come obiettivo primario di sviluppo", afferma Franceschini. “Questo è quanto intendiamo esprimere il prossimo 20 marzo attraverso le azioni che organizzeremo in tutto il mondo e quello che i raeliani fanno quotidianamente nelle loro comunità”.
Informazioni sul Movimento Raeliano
Il Movimento Raeliano è un'organizzazione filosofica internazionale impegnata a diffondere l'amore, il progresso scientifico e la felicità come unica via per la vera illuminazione umana. Ispirato dagli insegnamenti di Rael, il Movimento Raeliano sostiene un mondo costruito sulla pace, sull'armonia e sul riconoscimento delle nostre origini extraterrestri.
Per maggiori informazioni, visitare la sezione eventi del sito Rael.org
Per richieste da parte dei media, interviste o ulteriori informazioni, si prega di contattare Vittorio Vegni - responsabile dei rapporti coi media per l'Italia -
Cellulare: 380 3012127
e-mail: @
In occasione della Giornata Internazionale della Felicità, il Movimento Raeliano riafferma il proprio impegno a diffondere la felicità come elemento essenziale del progresso umano e della pace globale. La felicità non è solo una ricerca personale: è un diritto umano fondamentale e in ogni città dovrebbero essere presenti delle scuole dedicate alla felicità.
" La felicità è codificata nel nostro DNA. Non sentitevi mai in colpa nel coltivare la vostra felicità. Prendersi cura della propria felicità mentre altre persone soffrono non è egoismo. È proprio per porre fine a queste sofferenze che DOBBIAMO diffondere e sviluppare la felicità. La felicità è l'unica soluzione per salvare l'umanità, perché porta con sé l'amore", ha affermato Rael, fondatore e leader spirituale del Movimento Raeliano Internazionale, in una sua recente dichiarazione.
Per porre davvero la felicità al centro della cultura umana, il Movimento Raeliano invita i governi di tutto il mondo a istituire un Ministero della Felicità. Esso garantiscebbe che le politiche di ciascun Paese diano priorità al benessere, all'appagamento emotivo e all'armonia sociale, anziché essere guidate esclusivamente da programmi economici e politici.
Molti Paesi hanno già compiuto passi coraggiosi in questa direzione:
-Gli Emirati Arabi Uniti hanno creato un Ministero della Felicità nel 2016 per promuovere il benessere nazionale.
-Il Regno del Bhutan misura il proprio progresso utilizzando come indicatore la Felicità Nazionale Lorda (GNH) piuttosto che il PIL.
-Diverse nazioni scandinave hanno integrato il concetto di felicità nelle politiche pubbliche, ottenendo i punteggi di benessere più alti al mondo.
“ Se è vero che la felicità e la pace sono inseparabili, allora una vera leadership consiste nel garantire che ogni cittadino sia posto nelle condizioni di vivere in armonia”, aggiunge Marco Franceschini, responsabile del Movimento Raeliano in Italia. “Istituire un Ministero della Felicità non sarebbe solo un gesto simbolico, ma una necessità per il futuro dell'umanità”.
La felicità deve essere la stella polare della civiltà.
Il Movimento Raeliano organizza ogni anno, in ogni continente, delle Università della Felicità, dove gli individui possono acquisire gli strumenti per mantenere elevati i livelli di amore e armonia in ogni momento della loro vita. "La scienza della meditazione è chiara. Le malattie generate dallo stress potrebbero essere debellate se gli individui, le comunità ei governi adottassero la felicità come obiettivo primario di sviluppo", afferma Franceschini. “Questo è quanto intendiamo esprimere il prossimo 20 marzo attraverso le azioni che organizzeremo in tutto il mondo e quello che i raeliani fanno quotidianamente nelle loro comunità”.
Informazioni sul Movimento Raeliano
Il Movimento Raeliano è un'organizzazione filosofica internazionale impegnata a diffondere l'amore, il progresso scientifico e la felicità come unica via per la vera illuminazione umana. Ispirato dagli insegnamenti di Rael, il Movimento Raeliano sostiene un mondo costruito sulla pace, sull'armonia e sul riconoscimento delle nostre origini extraterrestri.
Per maggiori informazioni, visitare la sezione eventi del sito Rael.org
Per richieste da parte dei media, interviste o ulteriori informazioni, si prega di contattare Vittorio Vegni - responsabile dei rapporti coi media per l'Italia -
Cellulare: 380 3012127
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Il Movimento Raeliano lancia la campagna “Adamo ed Eva furono creati neri” in onore del "Black History Month"
Il Movimento Raeliano lancia la campagna “Adamo ed Eva furono creati neri” in onore del "Black History Month"
Los Angeles, CA - 1 febbraio 2025 - In occasione del "Black History Month", volto a celebrare l'importanza delle persone e degli eventi nella storia della diaspora africana, il Movimento Raeliano è fiero di annunciare il lancio della rivoluzionaria campagna “Adamo ed Eva furono creati neri”, che ha l'obiettivo di sottolineare il ruolo dell'Africa quale culla dell'umanità e di celebrare la profonda ricchezza dell'eredità africana.
Secondo gli insegnamenti raeliani, i primi esseri umani - Adamo ed Eva - furono creati dagli Elohim, un'avanzata civiltà proveniente da un altro pianeta, nel territorio oggi conosciuto come Africa, ma che storicamente si chiamava Kama. Questa campagna vuole rendere omaggio all'origine africana dell'umanità e promuovere un messaggio di unità, uguaglianza e condivisione.
Celebrazione del patrimonio africano
La campagna si propone di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'immenso contributo che l'Africa ha fornito alla civiltà umana nell'ambito della scienza, della filosofia e delle arti. L'obiettivo è quello di rimettere in discussione le errate convinzioni a riguardo e di riaffermare le comuni origini dell'umanità.
"Rael insegna che sotto la pelle siamo tutti uguali, condividiamo la stessa umanità e la stessa coscienza”, ha dichiarato la dottoressa Gbedia Dodo, portavoce del Movimento Raeliano. “Riconoscere le nostre radici africane favorisce l'unità, l'orgoglio e l'amore tra tutti i popoli”.
Invito all’adesione
Il Movimento Raeliano invita artisti, influencer e leader della comunità ad aderire alla campagna e a utilizzare le proprie piattaforme per amplificare questo potente messaggio. Insieme, possiamo promuovere l’immagine dell’Africa quale luogo di nascita dell'umanità, accrescere la consapevolezza del contributo fornito al progresso della civiltà, celebrare l'eccellenza nera e i suoi successi culturali, riscoprire la verità sulle nostre comuni origini, incoraggiare l'unità e l'uguaglianza presso tutte le comunità.
Il Movimento Raeliano è un'organizzazione internazionale fondata sugli insegnamenti del Maitreya Rael, i quali rivelano che la vita sulla Terra è stata creata scientificamente da un'avanzata civiltà extraterrestre, nota come “Elohim”.
Per ulteriori informazioni o per aderire alla campagna, si prega di contattare gbedia©rael.org o visitare il sito www.rael.org.
I raeliani russi e ucraini invocano la pace di fronte alla minaccia nucleare.
I raeliani russi e ucraini invocano la pace di fronte alla minaccia nucleare.
Parigi, 22 giugno 2024 – Il leader del Movimento Raeliano in Russia e quello in Ucraina, rispettivamente Dmitri Poroblev e Egor Bernik, hanno compiuto uno straordinario gesto di speranza e reciproca solidarietà inviando al mondo, congiuntamente, un potente messaggio di pace e denunciando il terribile pericolo di un conflitto nucleare, che minaccia di annientare ogni forma di vita sulla Terra.
Di fronte alle crescenti tensioni globali e con una posta in gioco più alta che mai, Poroblev e Bernik esortano le proprie nazioni a riconsiderare le attuali strategie, a cessare le ostilità e ad avviare il dialogo e i negoziati di pace.
"Ogni conflitto produce solo vittime e sofferenza. Dobbiamo essere consapevoli che sussiste la reale possibilità di un conflitto nucleare, che potrebbe cancellare la vita così come la conosciamo", hanno dichiarato in un accorato appello rivolto ai propri governi.
Fin dall’inizio, i raeliani di tutto il mondo stanno sensibilizzando l'opinione pubblica sulla natura critica di questa guerra fratricida, sottolineando l'aumentato rischio di una guerra nucleare. "Questa possibilità diviene ogni giorno sempre più concreta, dato che le grandi potenze dispongono degli armamenti necessari e sono pronti a fronteggiarsi senza esclusioni di colpi", hanno ammonito Poroblev e Bernik.
Il Movimento Raeliano sostiene attivamente questo appello alla pace promuovendo i princìpi della non violenza e del rispetto assoluto per la vita, così come insegnati dal Maitreya Rael - il profeta degli Elohim, gli extraterrestri che hanno creato la vita sulla Terra. I raeliani sono profondamente convinti che i valori contenuti nel messaggio dei nostri creatori possano contribuire a inaugurare un'era di pace e cooperazione tra i popoli di tutto il mondo.
Il punto cardine della missione del raeliani è la costruzione di un'ambasciata che accolga gli Elohim sulla Terra e permetta loro di condividere con l'umanità le proprie avanzate conoscenze scientifiche e spirituali, consentendole di acquisire lo status di civiltà intergalattica. Per realizzare questo sogno, è però necessario un impegno collettivo per la pace.
"La nostra missione trascende i confini e i nazionalismi, puntando a costruire un mondo unificato dove la pace prevalga e le generazioni future possano prosperare", hanno aggiunto. "Tutti gli esseri umani sono stati creati dagli Elohim in un mondo senza confini, allo scopo di vivere in pace e armonia. Oggi, indirizziamo questo nostro appello all'umanità intera, nella speranza di evitare la distruzione globale e di percorrere insieme la strada che ci condurrà verso un futuro armonioso", hanno concluso.
Parigi, 22 giugno 2024 – Il leader del Movimento Raeliano in Russia e quello in Ucraina, rispettivamente Dmitri Poroblev e Egor Bernik, hanno compiuto uno straordinario gesto di speranza e reciproca solidarietà inviando al mondo, congiuntamente, un potente messaggio di pace e denunciando il terribile pericolo di un conflitto nucleare, che minaccia di annientare ogni forma di vita sulla Terra.
Di fronte alle crescenti tensioni globali e con una posta in gioco più alta che mai, Poroblev e Bernik esortano le proprie nazioni a riconsiderare le attuali strategie, a cessare le ostilità e ad avviare il dialogo e i negoziati di pace.
"Ogni conflitto produce solo vittime e sofferenza. Dobbiamo essere consapevoli che sussiste la reale possibilità di un conflitto nucleare, che potrebbe cancellare la vita così come la conosciamo", hanno dichiarato in un accorato appello rivolto ai propri governi.
Fin dall’inizio, i raeliani di tutto il mondo stanno sensibilizzando l'opinione pubblica sulla natura critica di questa guerra fratricida, sottolineando l'aumentato rischio di una guerra nucleare. "Questa possibilità diviene ogni giorno sempre più concreta, dato che le grandi potenze dispongono degli armamenti necessari e sono pronti a fronteggiarsi senza esclusioni di colpi", hanno ammonito Poroblev e Bernik.
Il Movimento Raeliano sostiene attivamente questo appello alla pace promuovendo i princìpi della non violenza e del rispetto assoluto per la vita, così come insegnati dal Maitreya Rael - il profeta degli Elohim, gli extraterrestri che hanno creato la vita sulla Terra. I raeliani sono profondamente convinti che i valori contenuti nel messaggio dei nostri creatori possano contribuire a inaugurare un'era di pace e cooperazione tra i popoli di tutto il mondo.
Il punto cardine della missione del raeliani è la costruzione di un'ambasciata che accolga gli Elohim sulla Terra e permetta loro di condividere con l'umanità le proprie avanzate conoscenze scientifiche e spirituali, consentendole di acquisire lo status di civiltà intergalattica. Per realizzare questo sogno, è però necessario un impegno collettivo per la pace.
"La nostra missione trascende i confini e i nazionalismi, puntando a costruire un mondo unificato dove la pace prevalga e le generazioni future possano prosperare", hanno aggiunto. "Tutti gli esseri umani sono stati creati dagli Elohim in un mondo senza confini, allo scopo di vivere in pace e armonia. Oggi, indirizziamo questo nostro appello all'umanità intera, nella speranza di evitare la distruzione globale e di percorrere insieme la strada che ci condurrà verso un futuro armonioso", hanno concluso.
Celebrazione della Giornata internazionale della riabilitazione della svastica
Montreal, 26 giugno 2024 - Il prossimo 29 giugno, il Movimento Raeliano Internazionale (MRI) e l'Alleanza ProSwastika celebreranno insieme la Giornata Internazionale della riabilitazione della svastica, un evento con ricorrenza annuale che ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica circa le origini e il vero significato di questo antico simbolo.
Martin Hétu, portavoce del MRI, ha spiegato qual è il significato storico della svastica. "Venerata da miliardi di persone nel corso dei secoli, essa fa parte del simbolo degli Elohim, scienziati e artisti provenienti da un altro pianeta che hanno creato ogni forma di vita sulla Terra venticinquemila anni fa".
La celebrazione di questo evento vuole mettere in evidenza la natura scientifica, cosmologica e filosofica della svastica, spesso sconosciuta alle persone comuni e travisata dai media tradizionali. "La svastica - in combinazione con la stella di David, che rappresenta l'infinito nello spazio – simboleggia l'infinito nel tempo, un concetto che rivela la natura dell'universo e il nostro posto al suo interno", ha spiegato Hétu.
Questo suo profondo significato sfida le nostre attuali conoscenze scientifiche. Il fatto stesso che essa fosse raffigurata sul vascello spaziale degli Elohim all’epoca del loro incontro con Rael, fondatore e leader spirituale del MRI, sottolinea ulteriormente l’importanza di ciò che rappresenta.
Condivisa con tutta l'umanità, questa nuova concezione dell'universo potrebbe condurre la nostra società a evolvere in modo pacifico e a prepararsi al contatto ufficiale con i nostri creatori.
"Oggi, l’idea che un’evoluta civiltà extraterrestre abbia potuto creare scientificamente ogni forma di vita sulla Terra non è più da considerarsi inverosimile, essendo noi stessi sul punto di acquisire simili conoscenze", ha aggiunto Hétu, sottolineando come i sempre più numerosi avvistamenti UFO possano considerarsi il preludio di un prossimo contatto.
Fin dagli albori, gli Elohim hanno vegliato su di noi. Oltre alle tracce archeologiche presenti ovunque nel mondo, tutte le antiche culture narrano di esseri che venivano dalle stelle a bordo di navi celesti. Gli avvistamenti sempre più frequenti dei loro velivoli nei nostri cieli spingono le persone a porsi delle domande e a prepararsi a un contatto ufficiale. "Riconoscere la svastica e il simbolo dell'infinito come emblema universale di pace è di fondamentale importanza per facilitare il ritorno degli Elohim sul nostro pianeta", ha concluso Hétu.
Il MRI invita tutte le nazioni a prendere consapevolezza di questo simbolo in occasione della Giornata internazionale di riabilitazione della svastica, il 29 giugno prossimo, promuovendone il suo vero significato, ben lontano da quello acquisito nel corso del XX secolo.
Martin Hétu, portavoce del MRI, ha spiegato qual è il significato storico della svastica. "Venerata da miliardi di persone nel corso dei secoli, essa fa parte del simbolo degli Elohim, scienziati e artisti provenienti da un altro pianeta che hanno creato ogni forma di vita sulla Terra venticinquemila anni fa".
La celebrazione di questo evento vuole mettere in evidenza la natura scientifica, cosmologica e filosofica della svastica, spesso sconosciuta alle persone comuni e travisata dai media tradizionali. "La svastica - in combinazione con la stella di David, che rappresenta l'infinito nello spazio – simboleggia l'infinito nel tempo, un concetto che rivela la natura dell'universo e il nostro posto al suo interno", ha spiegato Hétu.
Questo suo profondo significato sfida le nostre attuali conoscenze scientifiche. Il fatto stesso che essa fosse raffigurata sul vascello spaziale degli Elohim all’epoca del loro incontro con Rael, fondatore e leader spirituale del MRI, sottolinea ulteriormente l’importanza di ciò che rappresenta.
Condivisa con tutta l'umanità, questa nuova concezione dell'universo potrebbe condurre la nostra società a evolvere in modo pacifico e a prepararsi al contatto ufficiale con i nostri creatori.
"Oggi, l’idea che un’evoluta civiltà extraterrestre abbia potuto creare scientificamente ogni forma di vita sulla Terra non è più da considerarsi inverosimile, essendo noi stessi sul punto di acquisire simili conoscenze", ha aggiunto Hétu, sottolineando come i sempre più numerosi avvistamenti UFO possano considerarsi il preludio di un prossimo contatto.
Fin dagli albori, gli Elohim hanno vegliato su di noi. Oltre alle tracce archeologiche presenti ovunque nel mondo, tutte le antiche culture narrano di esseri che venivano dalle stelle a bordo di navi celesti. Gli avvistamenti sempre più frequenti dei loro velivoli nei nostri cieli spingono le persone a porsi delle domande e a prepararsi a un contatto ufficiale. "Riconoscere la svastica e il simbolo dell'infinito come emblema universale di pace è di fondamentale importanza per facilitare il ritorno degli Elohim sul nostro pianeta", ha concluso Hétu.
Il MRI invita tutte le nazioni a prendere consapevolezza di questo simbolo in occasione della Giornata internazionale di riabilitazione della svastica, il 29 giugno prossimo, promuovendone il suo vero significato, ben lontano da quello acquisito nel corso del XX secolo.
Rael, leader spirituale del Movimento Raeliano, denuncia il genocidio perpetrato da Israele
Las Vegas, 2 maggio 2024 - In una sua recente e molto esplicita dichiarazione, Rael ha denunciato con fermezza quello che descrive essere un vero genocidio perpetrato da Israele nei confronti del popolo palestinese. Egli afferma che la sopravvivenza di Israele è in pericolo, a meno che questa nazione non lo riconosca come l'atteso Mashiach (Messia) e l'ultimo messaggero degli Elohim. Egli chiede al governo israeliano di concedergli un terreno vicino a Gerusalemme per costruire il Terzo Tempio, l'ambasciata che accoglierà il ritorno sulla Terra dei nostri creatori extraterrestri.
“L'influenza delle ideologie messianiche estremiste all'interno dell'attuale governo israeliano è molto pericolosa e questo clima politico che ha portato all'adozione di misure radicali, guidate dalla volontà di accelerare l'avvento dell'era messianica, minaccia di innescare conflitti più vasti e di erodere il tessuto morale di Israele”, ha sottolineato Leon Mellul, rabbino capo raeliano e portavoce del Mashiach.
Mellul afferma che i palestinesi, in quanto ebrei convertiti e discendenti diretti di Abramo, sono fondamentalmente più ebrei dei discendenti dei khazari, che solo successivamente si convertirono all'ebraismo. Egli sottolinea che la vera discendenza del popolo ebraico non comprende solo gli ebrei sefarditi e i palestinesi, ma anche tutti i musulmani e i drusi, che sono discendenti diretti di Abramo.
“Anche gli africani sono eredi di questo antico patrimonio", egli ha aggiunto. "Ne sono un esempio gli etiopi, discendenti del re Salomone e della regina di Saba, così come gli yacouba, chiamati anche popolo di Dan, uno dei figli di Giacobbe”. Mellul sottolinea che dal 6 agosto 2015, data in cui gli Elohim hanno revocato la protezione a Israele, la nazione si sta dirigendo verso un'inevitabile distruzione.
Le dichiarazioni del rabbino capo raeliano sfidano le fondamenta stesse delle tradizionali narrazioni geopolitiche e religiose, presentando un crudo ultimatum a Israele: riconoscere Rael come l'atteso Mashiach e impegnarsi in significative riforme spirituali e politiche, oppure affrontare conseguenze catastrofiche.
“Ascolta, o Israele. La tua sopravvivenza è nelle tue mani, perché questa è l'ultima possibilità che ti viene offerta. I primi ministri e i rabbini che hanno già rifiutato quest'ultima richiesta, o che lo faranno ancora in futuro, saranno ritenuti gli unici responsabili della distruzione dello Stato di Israele entro i prossimi quattro anni", ha concluso Mellu.
Le implicazioni del messaggio del Mashiach Rael risuonano ben oltre i confini di Israele, nella speranza che possano incoraggiare una revisione globale delle alleanze religiose e politiche alla luce del mandato che egli ha ricevuto dagli Elohim.
“L'influenza delle ideologie messianiche estremiste all'interno dell'attuale governo israeliano è molto pericolosa e questo clima politico che ha portato all'adozione di misure radicali, guidate dalla volontà di accelerare l'avvento dell'era messianica, minaccia di innescare conflitti più vasti e di erodere il tessuto morale di Israele”, ha sottolineato Leon Mellul, rabbino capo raeliano e portavoce del Mashiach.
Mellul afferma che i palestinesi, in quanto ebrei convertiti e discendenti diretti di Abramo, sono fondamentalmente più ebrei dei discendenti dei khazari, che solo successivamente si convertirono all'ebraismo. Egli sottolinea che la vera discendenza del popolo ebraico non comprende solo gli ebrei sefarditi e i palestinesi, ma anche tutti i musulmani e i drusi, che sono discendenti diretti di Abramo.
“Anche gli africani sono eredi di questo antico patrimonio", egli ha aggiunto. "Ne sono un esempio gli etiopi, discendenti del re Salomone e della regina di Saba, così come gli yacouba, chiamati anche popolo di Dan, uno dei figli di Giacobbe”. Mellul sottolinea che dal 6 agosto 2015, data in cui gli Elohim hanno revocato la protezione a Israele, la nazione si sta dirigendo verso un'inevitabile distruzione.
Le dichiarazioni del rabbino capo raeliano sfidano le fondamenta stesse delle tradizionali narrazioni geopolitiche e religiose, presentando un crudo ultimatum a Israele: riconoscere Rael come l'atteso Mashiach e impegnarsi in significative riforme spirituali e politiche, oppure affrontare conseguenze catastrofiche.
“Ascolta, o Israele. La tua sopravvivenza è nelle tue mani, perché questa è l'ultima possibilità che ti viene offerta. I primi ministri e i rabbini che hanno già rifiutato quest'ultima richiesta, o che lo faranno ancora in futuro, saranno ritenuti gli unici responsabili della distruzione dello Stato di Israele entro i prossimi quattro anni", ha concluso Mellu.
Le implicazioni del messaggio del Mashiach Rael risuonano ben oltre i confini di Israele, nella speranza che possano incoraggiare una revisione globale delle alleanze religiose e politiche alla luce del mandato che egli ha ricevuto dagli Elohim.
La felicità rappresenta l’unica soluzione
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La felicità rappresenta l’unica soluzione
22 mar, 2024
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Il Movimento Raeliano Internazionale: la felicità rappresenta l’unica soluzione all’aumento della percentuale di suicidi nel mondo e all’inasprirsi dei conflitti internazionali.
Screenshot_2024_03_22_14_03_17.pngIl Movimento Raeliano Internazionale: la felicità rappresenta l’unica soluzione all’aumento della percentuale di suicidi nel mondo e all’inasprirsi dei conflitti internazionali.
In occasione della Giornata mondiale della Felicità, che si celebra oggi 20 marzo, il Movimento Raeliano Internazionale (MRI) desidera porre l'attenzione sul dilagante disagio psicologico di cui sono vittime un sempre maggior numero di individui, soprattutto giovani, e invita le Nazioni Unite ad adottare iniziative concrete per porre fine a questa preoccupante situazione.
“Le cifre delineano chiaramente quella che possiamo definire una vera emergenza globale, caratterizzata da un profondo e crescente disagio che si traduce con l’incremento della percentuale di suicidi nel mondo, soprattutto tra i più giovani”, dichiara Kotaro Murakawa, portavoce del MRI e coordinatore delle iniziative raeliane in occasione della Giornata mondiale della felicità. “Sono ben 800mila le persone che ogni anno decidono di togliersi drammaticamente la vita, e 46mila di esse sono adolescenti, più di uno ogni 11 minuti. Una situazione inaccettabile”.
Evidentemente, discorsi politicamente corretti e iniziative fini a se stesse non sono sufficienti. È necessario che la comunità internazionale adotti delle misure concrete e agisca con risolutezza per permettere a ciascun individuo di sfuggire al grigiore della vita quotidiana e al bombardamento di notizie ansiogene cui è sottoposto, ritrovando la perduta gioia di vivere.
“Chiediamo che le Nazioni Unite impongano a ciascun Stato membro l’istituzione di un apposito Ministero della felicità, che garantisca ai propri cittadini il diritto di perseguire e sviluppare quel profondo senso di armonia e benessere, indipendente da situazioni esterne contingenti, che caratterizza una vera e appagante felicità”, sottolinea Murakawa. “Offrire alla propria popolazione gli strumenti e le conoscenze idonee a tale scopo permetterebbe di arginare questa copiosa emorragia di vite umane, che rappresenta il fallimento e la vergogna della civiltà moderna”.
Oltre che un’ancora di salvezza individuale, la felicità rappresenta un antidoto alla violenza su larga scala. In una società lacerata da conflitti internazionali, che potrebbero sfociare in una guerra dagli esiti catastrofici per l’intera umanità, l’unica speranza è rappresentata dalla diffusione della felicità e dell'amore incondizionato.
In un suo recente discorso, Rael, fondatore e leader spirituale del MRI, ha sottolineato l'importanza della felicità come principio fondamentale alla base dell'amore, l'unica forza in grado di impedire la nostra autodistruzione. Nella sua lucida disamina, egli traccia una correlazione diretta tra l'infelicità e la propensione all'aggressività e alla violenza.
"Più si è infelici, più si è aggressivi e, quindi, violenti. La distruzione dell'umanità può essere causata solo da persone infelici. Ogni azione violenta aumenta il senso di colpa e, di conseguenza, la mancanza di felicità di coloro che ne sono responsabili, creando un circolo vizioso in cui ogni azione violenta genera ancora più infelicità e, pertanto, ancora più violenza", ha spiegato Rael.
Egli sfida l'idea che tale impegno sia un atto di egoismo di fronte alla sofferenza nel mondo. Al contrario, considera la diffusione della felicità come un imperativo morale e la strategia più efficace per fermare il circolo vizioso della violenza, gettando le basi per una pace duratura. È proprio per porre fine a questa sofferenza che DOBBIAMO diffondere e sviluppare la felicità.
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La felicità rappresenta l’unica soluzione
22 mar, 2024
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Il Movimento Raeliano Internazionale: la felicità rappresenta l’unica soluzione all’aumento della percentuale di suicidi nel mondo e all’inasprirsi dei conflitti internazionali.
Screenshot_2024_03_22_14_03_17.pngIl Movimento Raeliano Internazionale: la felicità rappresenta l’unica soluzione all’aumento della percentuale di suicidi nel mondo e all’inasprirsi dei conflitti internazionali.
In occasione della Giornata mondiale della Felicità, che si celebra oggi 20 marzo, il Movimento Raeliano Internazionale (MRI) desidera porre l'attenzione sul dilagante disagio psicologico di cui sono vittime un sempre maggior numero di individui, soprattutto giovani, e invita le Nazioni Unite ad adottare iniziative concrete per porre fine a questa preoccupante situazione.
“Le cifre delineano chiaramente quella che possiamo definire una vera emergenza globale, caratterizzata da un profondo e crescente disagio che si traduce con l’incremento della percentuale di suicidi nel mondo, soprattutto tra i più giovani”, dichiara Kotaro Murakawa, portavoce del MRI e coordinatore delle iniziative raeliane in occasione della Giornata mondiale della felicità. “Sono ben 800mila le persone che ogni anno decidono di togliersi drammaticamente la vita, e 46mila di esse sono adolescenti, più di uno ogni 11 minuti. Una situazione inaccettabile”.
Evidentemente, discorsi politicamente corretti e iniziative fini a se stesse non sono sufficienti. È necessario che la comunità internazionale adotti delle misure concrete e agisca con risolutezza per permettere a ciascun individuo di sfuggire al grigiore della vita quotidiana e al bombardamento di notizie ansiogene cui è sottoposto, ritrovando la perduta gioia di vivere.
“Chiediamo che le Nazioni Unite impongano a ciascun Stato membro l’istituzione di un apposito Ministero della felicità, che garantisca ai propri cittadini il diritto di perseguire e sviluppare quel profondo senso di armonia e benessere, indipendente da situazioni esterne contingenti, che caratterizza una vera e appagante felicità”, sottolinea Murakawa. “Offrire alla propria popolazione gli strumenti e le conoscenze idonee a tale scopo permetterebbe di arginare questa copiosa emorragia di vite umane, che rappresenta il fallimento e la vergogna della civiltà moderna”.
Oltre che un’ancora di salvezza individuale, la felicità rappresenta un antidoto alla violenza su larga scala. In una società lacerata da conflitti internazionali, che potrebbero sfociare in una guerra dagli esiti catastrofici per l’intera umanità, l’unica speranza è rappresentata dalla diffusione della felicità e dell'amore incondizionato.
In un suo recente discorso, Rael, fondatore e leader spirituale del MRI, ha sottolineato l'importanza della felicità come principio fondamentale alla base dell'amore, l'unica forza in grado di impedire la nostra autodistruzione. Nella sua lucida disamina, egli traccia una correlazione diretta tra l'infelicità e la propensione all'aggressività e alla violenza.
"Più si è infelici, più si è aggressivi e, quindi, violenti. La distruzione dell'umanità può essere causata solo da persone infelici. Ogni azione violenta aumenta il senso di colpa e, di conseguenza, la mancanza di felicità di coloro che ne sono responsabili, creando un circolo vizioso in cui ogni azione violenta genera ancora più infelicità e, pertanto, ancora più violenza", ha spiegato Rael.
Egli sfida l'idea che tale impegno sia un atto di egoismo di fronte alla sofferenza nel mondo. Al contrario, considera la diffusione della felicità come un imperativo morale e la strategia più efficace per fermare il circolo vizioso della violenza, gettando le basi per una pace duratura. È proprio per porre fine a questa sofferenza che DOBBIAMO diffondere e sviluppare la felicità.
Rael, l'ultimo dei profeti: 50 anni di rivoluzione spirituale: secondo episodio
Il Movimento Raeliano Internazionale presenta il secondo episodio della serie "Rael, l'ultimo dei profeti: 50 anni di rivoluzione spirituale
28 febbraio 2024, Las Vegas - Il Movimento Raeliano Internazionale (MRI) è lieto di presentare il secondo episodio dell'illuminante serie intitolata "Rael, l'ultimo dei profeti: 50 anni di rivoluzione spirituale". Questa serie, suddivisa in vari episodi, approfondisce le molteplici sfaccettature della religione dell'infinito promossa da Rael, fondatore e leader spirituale del MRI. Il prossimo episodio, intitolato "La purezza", sarà trasmesso in anteprima lunedì 4 marzo e fornirà ai telespettatori una panoramica del messaggio ricevuto da Rael, così come gli è stato originariamente trasmesso dai nostri creatori extraterrestri, gli Elohim, in quel memorabile giorno del 13 dicembre 1973.
"Questo episodio mette in evidenza l'incrollabile volontà di Rael nel preservare l'integrità del messaggio che gli é stato affidato mezzo secolo fa, nonostante le allettanti offerte che avrebbero potuto garantirgli grande popolarità e lauti guadagni", ha dichiarato Pierre Gary, presidente del MRI. "Il suo fermo rifiuto di modificare un messaggio fondamentalmente ateo e razionale dimostra inequivocabilmente, agli occhi del mondo, che egli è davvero il profeta che afferma di essere. Avendo sempre respinto qualsiasi compromesso con i profondi insegnamenti ricevuti, questo episodio vuole celebrare la sua integrità e il suo ruolo di vero messaggero degli Elohim", ha aggiunto Gary.
Come le cellule di un organismo in fase di sviluppo, il MRI continua a espandersi in tutto il mondo per preparare l'umanità agli epocali cambiamenti che si profilano all'orizzonte, placando la sua sete spirituale e accogliendo le migliaia di persone che decidono di unirsi a Rael nella sua missione. La purezza del titolo non solo rende omaggio alla sua imperitura eredità, ma anche ai membri che gli sono stati accanto per decenni, i pionieri di una rivoluzione spirituale che vede gli individui entrare in contatto con l'universo infinito, tanto all'esterno quanto all'interno di se stessi. Grazie alla purezza del messaggio ricevuto, questi pionieri sono testimoni viventi del potere benefico degli insegnamenti di Rael e dell'impatto positivo che essi hanno sulla vita delle persone.
Questo episodio, e tutti i successivi della serie, saranno accessibili su YouTube e sono da considerarsi un invito, per chiunque lo desideri, a esplorare la profondità e la portata della rivoluzione spirituale di Rael.
"Questa serie promette di illuminare, ispirare e preparare gli spettatori al profondo viaggio spirituale che li attende, contribuendo alla crescente consapevolezza e accettazione globale della filosofia raeliana", ha concluso Gary.
INGLESE: https://www.youtube.com/@RaelianMovement
FRANCESE: https://www.youtube.com/@MouvementRaelien
28 febbraio 2024, Las Vegas - Il Movimento Raeliano Internazionale (MRI) è lieto di presentare il secondo episodio dell'illuminante serie intitolata "Rael, l'ultimo dei profeti: 50 anni di rivoluzione spirituale". Questa serie, suddivisa in vari episodi, approfondisce le molteplici sfaccettature della religione dell'infinito promossa da Rael, fondatore e leader spirituale del MRI. Il prossimo episodio, intitolato "La purezza", sarà trasmesso in anteprima lunedì 4 marzo e fornirà ai telespettatori una panoramica del messaggio ricevuto da Rael, così come gli è stato originariamente trasmesso dai nostri creatori extraterrestri, gli Elohim, in quel memorabile giorno del 13 dicembre 1973.
"Questo episodio mette in evidenza l'incrollabile volontà di Rael nel preservare l'integrità del messaggio che gli é stato affidato mezzo secolo fa, nonostante le allettanti offerte che avrebbero potuto garantirgli grande popolarità e lauti guadagni", ha dichiarato Pierre Gary, presidente del MRI. "Il suo fermo rifiuto di modificare un messaggio fondamentalmente ateo e razionale dimostra inequivocabilmente, agli occhi del mondo, che egli è davvero il profeta che afferma di essere. Avendo sempre respinto qualsiasi compromesso con i profondi insegnamenti ricevuti, questo episodio vuole celebrare la sua integrità e il suo ruolo di vero messaggero degli Elohim", ha aggiunto Gary.
Come le cellule di un organismo in fase di sviluppo, il MRI continua a espandersi in tutto il mondo per preparare l'umanità agli epocali cambiamenti che si profilano all'orizzonte, placando la sua sete spirituale e accogliendo le migliaia di persone che decidono di unirsi a Rael nella sua missione. La purezza del titolo non solo rende omaggio alla sua imperitura eredità, ma anche ai membri che gli sono stati accanto per decenni, i pionieri di una rivoluzione spirituale che vede gli individui entrare in contatto con l'universo infinito, tanto all'esterno quanto all'interno di se stessi. Grazie alla purezza del messaggio ricevuto, questi pionieri sono testimoni viventi del potere benefico degli insegnamenti di Rael e dell'impatto positivo che essi hanno sulla vita delle persone.
Questo episodio, e tutti i successivi della serie, saranno accessibili su YouTube e sono da considerarsi un invito, per chiunque lo desideri, a esplorare la profondità e la portata della rivoluzione spirituale di Rael.
"Questa serie promette di illuminare, ispirare e preparare gli spettatori al profondo viaggio spirituale che li attende, contribuendo alla crescente consapevolezza e accettazione globale della filosofia raeliana", ha concluso Gary.
INGLESE: https://www.youtube.com/@RaelianMovement
FRANCESE: https://www.youtube.com/@MouvementRaelien
Rael, l'ultimo profeta: 50 anni di rivoluzione spirituale
Il Movimento Raeliano Internazionale presenta "Rael, l'ultimo profeta: 50 anni di rivoluzione spirituale"
5 febbraio 2024, Las Vegas - Il Movimento Raeliano Internazionale (IRM) annuncia con orgoglio il lancio dell'innovativa serie dal titolo "Rael, l'ultimo profeta: 50 anni di rivoluzione spirituale". La serie sarà trasmessa in anteprima il prossimo 7 febbraio su YouTube e rappresenta l'occasione per intraprendere un viaggio alla scoperta delle origini e del futuro dell'IRM. Le persone di tutto il mondo potranno prenderne visione tramite i siti https://www.youtube.com/@RaelianMovement (in inglese) e https://www.youtube.com/@MouvementRaelien (in francese).
Pierre Gary, presidente dell'IRM, ha espresso il proprio entusiasmo per questa produzione, che fa seguito al convegno internazionale che si è svolto a Okinawa lo scorso dicembre e che ha celebrato il 50° anniversario dell'epocale incontro tra Rael e un visitatore extraterrestre. L'evento ha visto oltre cinquecento partecipanti, provenienti da circa cinquanta Paesi, rendere omaggio a Rael, l'ultimo profeta sulla Terra.
La serie si propone di approfondire le origini dell'IRM, nato in seguito all'incontro che Rael ebbe il 13 dicembre 1973 con il principale rappresentante degli Elohim. Questa evoluta civiltà, in possesso di una perfetta conoscenza dell'ingegneria genetica, è responsabile della creazione di ogni forma di vita sulla Terra. La missione dell'IRM è quella di rivelare le nostre origini extraterrestri e di promuovere una spiritualità rivoluzionaria, senza alcuna divinità ed evoluzione casuale, in armonia con i principi dell'universo infinito.
"La religione dell'infinito", ha spiegato Gary, "sfida le tradizionali teorie creazionistiche ed evoluzionistiche. Essa propone, invece, che la natura infinita dell'universo, nel tempo e nello spazio, sia centrale per la comprensione della nostra esistenza". Egli ha inoltre sottolineato l'importanza degli insegnamenti di Rael degli ultimi cinque decenni e posto l'accento sulle tecniche di meditazione sensuale, che favoriscono una profonda connessione con l'universo e consentono di riscoprire il vero significato della religione.
L'IRM desidera permettere agli individui di condurre una vita felice e appagante, libera dalle costrizioni della società e fondata sul rispetto per tutte le forme di vita, sopprimendo in questo modo la violenza. Questa visione dell'umanità va di pari passo con la ridistribuzione della ricchezza e il progresso della scienza, in modo tale che ciascun individuo possa gioire dei piaceri della vita e coltivare quelle qualità a lungo represse da una società patriarcale.
La serie, articolata in diversi episodi, esplorerà vari aspetti della religione dell'infinito e culminerà con il 50° anniversario del secondo incontro di Rael con gli Elohim, in programma per il 7 ottobre 2025.
Il Movimento Raeliano Internazionale invita le persone di tutto il mondo ad assistere a questo straordinario viaggio all’esplorazione della prossima rivoluzione spirituale, che promette di ridefinire il nostro mondo e la nostra identità cosmica.
5 febbraio 2024, Las Vegas - Il Movimento Raeliano Internazionale (IRM) annuncia con orgoglio il lancio dell'innovativa serie dal titolo "Rael, l'ultimo profeta: 50 anni di rivoluzione spirituale". La serie sarà trasmessa in anteprima il prossimo 7 febbraio su YouTube e rappresenta l'occasione per intraprendere un viaggio alla scoperta delle origini e del futuro dell'IRM. Le persone di tutto il mondo potranno prenderne visione tramite i siti https://www.youtube.com/@RaelianMovement (in inglese) e https://www.youtube.com/@MouvementRaelien (in francese).
Pierre Gary, presidente dell'IRM, ha espresso il proprio entusiasmo per questa produzione, che fa seguito al convegno internazionale che si è svolto a Okinawa lo scorso dicembre e che ha celebrato il 50° anniversario dell'epocale incontro tra Rael e un visitatore extraterrestre. L'evento ha visto oltre cinquecento partecipanti, provenienti da circa cinquanta Paesi, rendere omaggio a Rael, l'ultimo profeta sulla Terra.
La serie si propone di approfondire le origini dell'IRM, nato in seguito all'incontro che Rael ebbe il 13 dicembre 1973 con il principale rappresentante degli Elohim. Questa evoluta civiltà, in possesso di una perfetta conoscenza dell'ingegneria genetica, è responsabile della creazione di ogni forma di vita sulla Terra. La missione dell'IRM è quella di rivelare le nostre origini extraterrestri e di promuovere una spiritualità rivoluzionaria, senza alcuna divinità ed evoluzione casuale, in armonia con i principi dell'universo infinito.
"La religione dell'infinito", ha spiegato Gary, "sfida le tradizionali teorie creazionistiche ed evoluzionistiche. Essa propone, invece, che la natura infinita dell'universo, nel tempo e nello spazio, sia centrale per la comprensione della nostra esistenza". Egli ha inoltre sottolineato l'importanza degli insegnamenti di Rael degli ultimi cinque decenni e posto l'accento sulle tecniche di meditazione sensuale, che favoriscono una profonda connessione con l'universo e consentono di riscoprire il vero significato della religione.
L'IRM desidera permettere agli individui di condurre una vita felice e appagante, libera dalle costrizioni della società e fondata sul rispetto per tutte le forme di vita, sopprimendo in questo modo la violenza. Questa visione dell'umanità va di pari passo con la ridistribuzione della ricchezza e il progresso della scienza, in modo tale che ciascun individuo possa gioire dei piaceri della vita e coltivare quelle qualità a lungo represse da una società patriarcale.
La serie, articolata in diversi episodi, esplorerà vari aspetti della religione dell'infinito e culminerà con il 50° anniversario del secondo incontro di Rael con gli Elohim, in programma per il 7 ottobre 2025.
Il Movimento Raeliano Internazionale invita le persone di tutto il mondo ad assistere a questo straordinario viaggio all’esplorazione della prossima rivoluzione spirituale, che promette di ridefinire il nostro mondo e la nostra identità cosmica.
Dove può arrivare la follia dei media?
Dove può arrivare la follia dei media?
L'accusa di schiavitù sessuale e l'ultimo baluardo della verità: la responsabilizzazione
Mentre la nuova serie su Rael, trasmessa in tutto il mondo, è al primo posto tra le più viste e scatena la reazione dei media, è tempo di ricordare i fatti e la verità su alcuni punti sollevati.
Come premessa, va ricordato che "la riduzione in schiavitù e lo sfruttamento di persone ridotte in schiavitù" è un crimine contro la persona, punibile con 20 anni di reclusione in molti Paesi, tra cui Francia e Canada. Non ci sono denunce, indagini o condanne nei confronti del Movimento Raeliano per questi atti odiosi e criminali. Il Movimento Raeliano e il suo fondatore Rael ci ricordano, come fanno da 50 anni, che è fondamentale e doveroso denunciare immediatamente alle forze dell'ordine e alle autorità giudiziarie qualsiasi atto di violenza sessuale di cui una persona possa essere vittima o testimone. Rifiutarsi di farlo in qualità di testimone equivale a non prestare assistenza a una persona in pericolo. In molti Paesi, tra cui Francia e Canada, c'è ancora molto da fare per far sì che le loro voci siano ascoltate dignitosamente.
La filosofia raeliana si basa sul principio della nonviolenza assoluta, che di fatto include il rispetto incondizionato per gli altri, la loro integrità e le loro scelte. Pertanto, anche il loro consenso. Si applica a ogni forma di violenza: fisica, psicologica e sessuale.
È possibile che l'opinione pubblica si sia abituata agli attacchi dei media, che distorcono e diffondono voci sulle donne raeliane e sul loro leader spirituale, ma questa escalation di odio per le minoranze religiose e di ricerca di ascolti ha fatto un ulteriore passo avanti. Sui social media vengono riportate e diffuse affermazioni gravissime da parte di una giornalista che, oltre 20 anni fa, riprese di nascosto un incontro pubblico del Movimento Raeliano, ma venne subito individuata dagli organizzatori. Nell'articolo che venne successivamente pubblicato, ella affermò di essersi "infiltrata" e denunciò l'ipotetica schiavitù sessuale delle donne all'interno del Movimento Raeliano.
A tutt'oggi, in seguito a questa massiccia diffusione di notizie, pochissimi giornalisti hanno avuto il coraggio di fare il proprio lavoro e di attingere informazioni direttamente dalla fonte, in modo da fornire un contraddittorio. Di cosa hanno paura? Di commettere un grave reato: quello dell'esercizio illegale della verità.
La gravità e la portata di questa accusa richiedono un diritto di replica. Occorre sottolineare che saranno intraprese delle azioni legali, in base alle norme vigenti in ogni Paese.
La schiavitù in ogni sua forma, sia essa sessuale o di altro tipo, è ripugnante sia per il Movimento Raeliano come organizzazione sia per ogni singolo raeliano, ovunque egli si trovi. Essa è completamente contraria alla nostra filosofia e ai nostri valori, quali il rispetto di se stessi e degli altri, la nonviolenza assoluta e la responsabilità personale.
Il tema della schiavitù e della schiavitù sessuale non è né banale né divertente e non deve essere affrontato con leggerezza.
Se la persona che denuncia questi crimini è in possesso di prove ed è a conoscenza di casi o fatti riconducibili alla schiavitù sessuale, DEVE contattare la polizia del Paese in cui si trova. Rifiutarsi di farlo, non denunciare alle autorità un sospetto crimine, non fornire prove incontrovertibili, non rende forse la persona responsabile di omessa denuncia di reato? A meno che il suo unico scopo non sia quello di farsi pubblicità, diffamando e discriminando consapevolmente un gruppo e il suo leader.
In ogni caso, la sua responsabilità è notevole: o è a conoscenza dei fatti e DEVE denunciarli, o si assume la responsabilità di accusare le persone dei peggiori crimini, senza prove, come hanno fatto i media nei periodi bui della storia, accusando gli ebrei di crimini infami.
La schiavitù è un crimine e DEVE essere denunciata. Il fatto che l'accusatore non abbia reso questo servizio fondamentale all'umanità, presumibilmente senza rivolgersi alla polizia, la dice lunga sui suoi valori.
È risaputo che la verità raramente fa vendere programmi televisivi o giornali. È quindi allettante aggiungere le parole "sesso" e "schiavitù" per vendere un prodotto che il pubblico apparentemente vuole vedere. È un'accusa invitante per coloro che non ne vedono la gravità.
Se venisse realizzato un servizio su Babbo Natale che rivelasse la verità, chi lo guarderebbe e lo troverebbe interessante?
Ipoteticamente, immaginiamo che per questo reportage fossero state intervistate delle persone infelici o vulnerabili disposte a dichiarare, per qualsiasi motivo, di aver "sentito dire che Babbo Natale possiede delle schiave sessuali, organizza delle orge e ama fare sesso”. Ciò renderebbe il racconto veritiero?
In ogni caso, se viene commesso un reato, è un dovere umano denunciarlo immediatamente alla polizia. "Personalmente, andrei alla polizia entro un secondo e non permetterei mai che una situazione di schiavitù perduri. Fornire prove per aiutare qualcuno che soffre di un crimine a cui posso porre fine o da cui posso liberarlo è un dovere umano", ha dichiarato a un giornalista Glenn Carter, responsabile del Movimento Raeliano del Regno Unito. È ciò che ogni essere umano DEVE fare".
Il racconto di una giornalista relativo a un periodo di oltre 20 anni fa e il suo comportamento in merito sono particolarmente edificanti: cosa ha fatto in tutti questi anni?
Se ha davvero ravvisato una situazione di pericolo, perché non si è rivolta alla polizia e alle autorità giudiziarie?
In questo clima di incitamento all'odio, i media omettono di sottolineare che RAEL non è mai stato perseguito per fatti di tale natura, oppure per altri crimini e reati. Parlando di esilio, gli organi d'informazione e le istituzioni, che rivendicano la propria autorità nella caccia alle streghe anti-setta, vorrebbero forse insinuare che egli sia fuggito?
Questi elementi riflettono una situazione di razzismo religioso e di discriminazione che è ancora diffusa in Paesi come la Francia e il Québec. Insulti e minacce di morte sono stati rivolti ai raeliani e alla loro guida spirituale, e hanno portato all'esilio forzato di membri di minoranze religiose.
Quando vediamo quanto poco sia considerata la vita di un bambino iracheno o palestinese, oppure quella di un migrante che muore nel Mediterraneo, quella di un raeliano e della sua famiglia, agli occhi di molti politici e dei media, conta molto meno.
E che dire del confronto e della libertà di espressione? Delle libertà, semplicemente. Nel 1992, Rael scrisse il libro "Il razzismo religioso finanziato dal governo socialista", in cui descrive la politica inquisitoria di soppressione dei diritti umani in Francia (download gratuito: rael.org/en/ebook/racisme-socialiste).
Siamo dei fanatici della libertà, sì. La filosofia raeliana sostiene la libertà su tutti i fronti, compresa quella sessuale. Soprattutto, incoraggia la libertà di essere se stessi, felici e appagati nella propria sessualità, che si tratti di una relazione aperta, esclusiva, eterosessuale oppure omosessuale, bisessuale, oppure senza partner. Una scelta che è una questione di libertà individuale e di intimità. Tutte le forme di sessualità sono possibili, nel rispetto assoluto delle persone coinvolte nella relazione, del loro consenso e nell'ambito delle leggi vigenti. Queste sono le basi della vera libertà sessuale. Questa libertà include la libertà di avere o meno dei figli, di aderire o meno al Movimento Raeliano, di lavorare o meno nell'industria del sesso, di contribuire finanziariamente o meno, di aderire o meno all'ordine religioso degli Angeli, di abbandonarlo o meno. Si tratta di scelte personali, compiute da adulti consenzienti.
Nell'aprile del 2023, Nicole Bertrand, portavoce del Movimento Raeliano Canadese, ha dichiarato: "Le menzogne diffuse regolarmente dai media, in particolare in Québec, sono numerose: traffico di esseri umani, sfruttamento delle donne, misoginia... solo per citarne alcune".
Il Movimento Raeliano non è al di sopra della legge e le presunte vittime che desiderano testimoniare abusi di qualsiasi tipo sono già state invitate, in passato, a denunciare questi crimini alle autorità competenti. Questa è un'altra occasione per ribadirlo.
La libertà va di pari passo con la responsabilità: denunciare atti riprovevoli, debitamente provati, alle autorità competenti fa parte di questa responsabilità.
Inoltre ricordiamo che:
- Uno dei “testimoni”, Jean Parraga, apparso sul palco di uno spettacolo televisivo - “Ciel mon mardi”, trasmesso nel 1991 - è un violento pregiudicato che è stato abbandonato dalla moglie raeliana e condannato per sfruttamento della prostituzione. La sua lotta contro le “sette” lo ha aiutato a coprire queste attività, creando un'associazione di cui Christophe Dechavanne, il conduttore di questo programma televisivo, era membro onorario. Non si fa menzione di questi fatti né delle condanne che seguirono a questa trasmissione costruita a tavolino, una vera e propria messa in scena. Nella cacofonia organizzata sul palco, chi ha sentito Rael esprimere con la massima fermezza: “Sono d'accordo con voi (nessuno ha il diritto di toccare i bambini)”? Chi ha sentito che i bambini (del “testimone”) sono con la madre (e non nella comunità, poiché non esiste una comunità raeliana)?
A questo proposito, la verità su questa vicenda si trova nel capitolo “I media bugiardi” del libro scritto da Rael e pubblicato nel 1992: “Il razzismo religioso finanziato dal governo socialista” (download gratuito: rael.org/fr/ebook/racisme-socialiste)
- In un caso citato, George Fenech, ex magistrato, ha commesso un errore grossolano: non sono stati due raeliani, ma un cattolico e un raeliano a essere condannati per il reato di stupro di una ragazzina di 11 anni, nel contesto di una serata strettamente privata. Le autorità di polizia e giudiziarie hanno svolto il loro lavoro come dovuto. Ciò non ha nulla a che fare con il Movimento Raeliano e la questione non è stata messa in discussione.
- Filmare le persone in un ambiente privato costituisce una violazione della loro privacy. Purtroppo, resta tutt’oggi difficile ottenere un'ingiunzione per evitare la trasmissione delle immagini. Anche se la vittima ottiene un risarcimento, il danno morale e alla reputazione sono già stati arrecati, perché le bugie dei media rimarranno per sempre nella mente delle persone e avveleneranno l'opinione pubblica, condizionata da questi mistificatori.
- Abbiamo potuto constatare attraverso delle testimonianze che gli "infiltrati" si sono loro stessi prestati ad avere dei rapporti consensuali e che pare abbiano anche apprezzato. E nel caso non fossero stati consensuali, perché aspettare a riferirlo ai loro superiori o a sporgere denuncia?
- Rael non è mai stato indagato o condannato. Tuttavia, nel corso di questi decenni, le autorità non hanno lesinato sforzi con l’obiettivo di smantellare una cosiddetta rete internazionale di pedofilia, che non è mai esistita. Le risorse investite non sarebbero state meglio utilizzate per indagare all’interno della Chiesa cattolica, che conta 216.000 vittime da parte del clero francese e fino a 330.000 vittime per abusi sessuali commessi da laici che lavorano nelle istituzioni ecclesiastiche (cappellani, insegnanti nelle scuole, movimenti giovanili)?
Tutto ciò rende le istituzioni cattoliche le più pericolose nei vari settori, educativi, sportivi...e subito dopo l'ambito familiare.
Su questo argomento, ecco delle informazioni da vedere e rivedere: https://youtu.be/xUiKoQ9Qbt0
Nopedo: La religione raeliana non sostiene la pedofilia
Consultate anche il sito: https://rael-justice.org/
Bernadette Rigal-Cellard, professoressa emerita in studi nordamericani e scienze delle religioni e delle società, porta la sua esperienza sulla questione: il Movimento Raeliano può essere definito una religione? https://rael-justice.org/le-mouvement-raelien-peut-il-etre-defini-en-tant-que-religion/?lang=fr
L'accusa di schiavitù sessuale e l'ultimo baluardo della verità: la responsabilizzazione
Mentre la nuova serie su Rael, trasmessa in tutto il mondo, è al primo posto tra le più viste e scatena la reazione dei media, è tempo di ricordare i fatti e la verità su alcuni punti sollevati.
Come premessa, va ricordato che "la riduzione in schiavitù e lo sfruttamento di persone ridotte in schiavitù" è un crimine contro la persona, punibile con 20 anni di reclusione in molti Paesi, tra cui Francia e Canada. Non ci sono denunce, indagini o condanne nei confronti del Movimento Raeliano per questi atti odiosi e criminali. Il Movimento Raeliano e il suo fondatore Rael ci ricordano, come fanno da 50 anni, che è fondamentale e doveroso denunciare immediatamente alle forze dell'ordine e alle autorità giudiziarie qualsiasi atto di violenza sessuale di cui una persona possa essere vittima o testimone. Rifiutarsi di farlo in qualità di testimone equivale a non prestare assistenza a una persona in pericolo. In molti Paesi, tra cui Francia e Canada, c'è ancora molto da fare per far sì che le loro voci siano ascoltate dignitosamente.
La filosofia raeliana si basa sul principio della nonviolenza assoluta, che di fatto include il rispetto incondizionato per gli altri, la loro integrità e le loro scelte. Pertanto, anche il loro consenso. Si applica a ogni forma di violenza: fisica, psicologica e sessuale.
È possibile che l'opinione pubblica si sia abituata agli attacchi dei media, che distorcono e diffondono voci sulle donne raeliane e sul loro leader spirituale, ma questa escalation di odio per le minoranze religiose e di ricerca di ascolti ha fatto un ulteriore passo avanti. Sui social media vengono riportate e diffuse affermazioni gravissime da parte di una giornalista che, oltre 20 anni fa, riprese di nascosto un incontro pubblico del Movimento Raeliano, ma venne subito individuata dagli organizzatori. Nell'articolo che venne successivamente pubblicato, ella affermò di essersi "infiltrata" e denunciò l'ipotetica schiavitù sessuale delle donne all'interno del Movimento Raeliano.
A tutt'oggi, in seguito a questa massiccia diffusione di notizie, pochissimi giornalisti hanno avuto il coraggio di fare il proprio lavoro e di attingere informazioni direttamente dalla fonte, in modo da fornire un contraddittorio. Di cosa hanno paura? Di commettere un grave reato: quello dell'esercizio illegale della verità.
La gravità e la portata di questa accusa richiedono un diritto di replica. Occorre sottolineare che saranno intraprese delle azioni legali, in base alle norme vigenti in ogni Paese.
La schiavitù in ogni sua forma, sia essa sessuale o di altro tipo, è ripugnante sia per il Movimento Raeliano come organizzazione sia per ogni singolo raeliano, ovunque egli si trovi. Essa è completamente contraria alla nostra filosofia e ai nostri valori, quali il rispetto di se stessi e degli altri, la nonviolenza assoluta e la responsabilità personale.
Il tema della schiavitù e della schiavitù sessuale non è né banale né divertente e non deve essere affrontato con leggerezza.
Se la persona che denuncia questi crimini è in possesso di prove ed è a conoscenza di casi o fatti riconducibili alla schiavitù sessuale, DEVE contattare la polizia del Paese in cui si trova. Rifiutarsi di farlo, non denunciare alle autorità un sospetto crimine, non fornire prove incontrovertibili, non rende forse la persona responsabile di omessa denuncia di reato? A meno che il suo unico scopo non sia quello di farsi pubblicità, diffamando e discriminando consapevolmente un gruppo e il suo leader.
In ogni caso, la sua responsabilità è notevole: o è a conoscenza dei fatti e DEVE denunciarli, o si assume la responsabilità di accusare le persone dei peggiori crimini, senza prove, come hanno fatto i media nei periodi bui della storia, accusando gli ebrei di crimini infami.
La schiavitù è un crimine e DEVE essere denunciata. Il fatto che l'accusatore non abbia reso questo servizio fondamentale all'umanità, presumibilmente senza rivolgersi alla polizia, la dice lunga sui suoi valori.
È risaputo che la verità raramente fa vendere programmi televisivi o giornali. È quindi allettante aggiungere le parole "sesso" e "schiavitù" per vendere un prodotto che il pubblico apparentemente vuole vedere. È un'accusa invitante per coloro che non ne vedono la gravità.
Se venisse realizzato un servizio su Babbo Natale che rivelasse la verità, chi lo guarderebbe e lo troverebbe interessante?
Ipoteticamente, immaginiamo che per questo reportage fossero state intervistate delle persone infelici o vulnerabili disposte a dichiarare, per qualsiasi motivo, di aver "sentito dire che Babbo Natale possiede delle schiave sessuali, organizza delle orge e ama fare sesso”. Ciò renderebbe il racconto veritiero?
In ogni caso, se viene commesso un reato, è un dovere umano denunciarlo immediatamente alla polizia. "Personalmente, andrei alla polizia entro un secondo e non permetterei mai che una situazione di schiavitù perduri. Fornire prove per aiutare qualcuno che soffre di un crimine a cui posso porre fine o da cui posso liberarlo è un dovere umano", ha dichiarato a un giornalista Glenn Carter, responsabile del Movimento Raeliano del Regno Unito. È ciò che ogni essere umano DEVE fare".
Il racconto di una giornalista relativo a un periodo di oltre 20 anni fa e il suo comportamento in merito sono particolarmente edificanti: cosa ha fatto in tutti questi anni?
Se ha davvero ravvisato una situazione di pericolo, perché non si è rivolta alla polizia e alle autorità giudiziarie?
In questo clima di incitamento all'odio, i media omettono di sottolineare che RAEL non è mai stato perseguito per fatti di tale natura, oppure per altri crimini e reati. Parlando di esilio, gli organi d'informazione e le istituzioni, che rivendicano la propria autorità nella caccia alle streghe anti-setta, vorrebbero forse insinuare che egli sia fuggito?
Questi elementi riflettono una situazione di razzismo religioso e di discriminazione che è ancora diffusa in Paesi come la Francia e il Québec. Insulti e minacce di morte sono stati rivolti ai raeliani e alla loro guida spirituale, e hanno portato all'esilio forzato di membri di minoranze religiose.
Quando vediamo quanto poco sia considerata la vita di un bambino iracheno o palestinese, oppure quella di un migrante che muore nel Mediterraneo, quella di un raeliano e della sua famiglia, agli occhi di molti politici e dei media, conta molto meno.
E che dire del confronto e della libertà di espressione? Delle libertà, semplicemente. Nel 1992, Rael scrisse il libro "Il razzismo religioso finanziato dal governo socialista", in cui descrive la politica inquisitoria di soppressione dei diritti umani in Francia (download gratuito: rael.org/en/ebook/racisme-socialiste).
Siamo dei fanatici della libertà, sì. La filosofia raeliana sostiene la libertà su tutti i fronti, compresa quella sessuale. Soprattutto, incoraggia la libertà di essere se stessi, felici e appagati nella propria sessualità, che si tratti di una relazione aperta, esclusiva, eterosessuale oppure omosessuale, bisessuale, oppure senza partner. Una scelta che è una questione di libertà individuale e di intimità. Tutte le forme di sessualità sono possibili, nel rispetto assoluto delle persone coinvolte nella relazione, del loro consenso e nell'ambito delle leggi vigenti. Queste sono le basi della vera libertà sessuale. Questa libertà include la libertà di avere o meno dei figli, di aderire o meno al Movimento Raeliano, di lavorare o meno nell'industria del sesso, di contribuire finanziariamente o meno, di aderire o meno all'ordine religioso degli Angeli, di abbandonarlo o meno. Si tratta di scelte personali, compiute da adulti consenzienti.
Nell'aprile del 2023, Nicole Bertrand, portavoce del Movimento Raeliano Canadese, ha dichiarato: "Le menzogne diffuse regolarmente dai media, in particolare in Québec, sono numerose: traffico di esseri umani, sfruttamento delle donne, misoginia... solo per citarne alcune".
Il Movimento Raeliano non è al di sopra della legge e le presunte vittime che desiderano testimoniare abusi di qualsiasi tipo sono già state invitate, in passato, a denunciare questi crimini alle autorità competenti. Questa è un'altra occasione per ribadirlo.
La libertà va di pari passo con la responsabilità: denunciare atti riprovevoli, debitamente provati, alle autorità competenti fa parte di questa responsabilità.
Inoltre ricordiamo che:
- Uno dei “testimoni”, Jean Parraga, apparso sul palco di uno spettacolo televisivo - “Ciel mon mardi”, trasmesso nel 1991 - è un violento pregiudicato che è stato abbandonato dalla moglie raeliana e condannato per sfruttamento della prostituzione. La sua lotta contro le “sette” lo ha aiutato a coprire queste attività, creando un'associazione di cui Christophe Dechavanne, il conduttore di questo programma televisivo, era membro onorario. Non si fa menzione di questi fatti né delle condanne che seguirono a questa trasmissione costruita a tavolino, una vera e propria messa in scena. Nella cacofonia organizzata sul palco, chi ha sentito Rael esprimere con la massima fermezza: “Sono d'accordo con voi (nessuno ha il diritto di toccare i bambini)”? Chi ha sentito che i bambini (del “testimone”) sono con la madre (e non nella comunità, poiché non esiste una comunità raeliana)?
A questo proposito, la verità su questa vicenda si trova nel capitolo “I media bugiardi” del libro scritto da Rael e pubblicato nel 1992: “Il razzismo religioso finanziato dal governo socialista” (download gratuito: rael.org/fr/ebook/racisme-socialiste)
- In un caso citato, George Fenech, ex magistrato, ha commesso un errore grossolano: non sono stati due raeliani, ma un cattolico e un raeliano a essere condannati per il reato di stupro di una ragazzina di 11 anni, nel contesto di una serata strettamente privata. Le autorità di polizia e giudiziarie hanno svolto il loro lavoro come dovuto. Ciò non ha nulla a che fare con il Movimento Raeliano e la questione non è stata messa in discussione.
- Filmare le persone in un ambiente privato costituisce una violazione della loro privacy. Purtroppo, resta tutt’oggi difficile ottenere un'ingiunzione per evitare la trasmissione delle immagini. Anche se la vittima ottiene un risarcimento, il danno morale e alla reputazione sono già stati arrecati, perché le bugie dei media rimarranno per sempre nella mente delle persone e avveleneranno l'opinione pubblica, condizionata da questi mistificatori.
- Abbiamo potuto constatare attraverso delle testimonianze che gli "infiltrati" si sono loro stessi prestati ad avere dei rapporti consensuali e che pare abbiano anche apprezzato. E nel caso non fossero stati consensuali, perché aspettare a riferirlo ai loro superiori o a sporgere denuncia?
- Rael non è mai stato indagato o condannato. Tuttavia, nel corso di questi decenni, le autorità non hanno lesinato sforzi con l’obiettivo di smantellare una cosiddetta rete internazionale di pedofilia, che non è mai esistita. Le risorse investite non sarebbero state meglio utilizzate per indagare all’interno della Chiesa cattolica, che conta 216.000 vittime da parte del clero francese e fino a 330.000 vittime per abusi sessuali commessi da laici che lavorano nelle istituzioni ecclesiastiche (cappellani, insegnanti nelle scuole, movimenti giovanili)?
Tutto ciò rende le istituzioni cattoliche le più pericolose nei vari settori, educativi, sportivi...e subito dopo l'ambito familiare.
Su questo argomento, ecco delle informazioni da vedere e rivedere: https://youtu.be/xUiKoQ9Qbt0
Nopedo: La religione raeliana non sostiene la pedofilia
Consultate anche il sito: https://rael-justice.org/
Bernadette Rigal-Cellard, professoressa emerita in studi nordamericani e scienze delle religioni e delle società, porta la sua esperienza sulla questione: il Movimento Raeliano può essere definito una religione? https://rael-justice.org/le-mouvement-raelien-peut-il-etre-defini-en-tant-que-religion/?lang=fr
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